I commenti dei Consiglieri regionali di Lega e Fratelli d’Italia, nonchè dell’europarlamentare on. Raffaele Fitto e del sen. Roberto Marti, riguardo intervenendo sugli scandali alla Regione Puglia, che mettono in evidenza un corto circuito sulla questione morale, che va affrontata, potenziando un sistema di controlli e di verifica dell’attività che sia in grado di garantire legalità e trasparenza all’interno della pubblica amministrazione, atteso che, le resistenze, di chi ha una vecchia concezione #clientelare della politica, sono ancora tante.
di Redazione —
«Il presidente Emiliano venga in Consiglio regionale e prenda atto del fallimento della sua amministrazione regionale sotto il profilo gestionale e quindi politico. Speriamo che anche la vicenda dell’ARPAL non sia sfuggita all’attenzione del governatore. Se così fosse, gli consigliamo, dopo aver letto la stampa di oggi, di chiederne conto e riferire al Consiglio regionale. Potrebbe essere tutto regolare, ma certamente la politica e le istituzioni devono, quanto meno, interrogarsi e dare delle risposte ai cittadini che fanno regolari concorsi e credono ancora nella correttezza delle procedure di accesso.
Le uniche assunzioni che servono in questo momento, in attesa di fare luce su quelle sospette di parenti e amici del centrosinistra, sono quelle di responsabilità del presidente Emiliano e di chi lo sostiene.
Noi siamo e restiamo garantisti, anche di fronte a giustificazioni che offendono la nostra intelligenza, e ci limitiamo a giudicare politicamente quanto sta emergendo.
C’è un chiaro corto circuito, una questione morale che va affrontata in Puglia, specie dopo il caso di Lerario.
Siamo convinti che il primo passo debba andare nella direzione che auspichiamo da tempo: potenziare un sistema di controlli e di verifica dell’attività che sia in grado di garantire legalità e trasparenza all’interno della pubblica amministrazione. Sembra poco, ma evidentemente le resistenze di chi ha una vecchia concezione clientelare della politica sono ancora tante», hanno detto il senatore Roberto Marti, segretario regionale della Lega in Puglia, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Davide Bellomo e i consiglieri regionali Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi e Joseph Splendido.
«Mai titolo fu più azzeccato per spot finanziato da Regione Puglia ‘PUGLIA, AUTENTICA MERAVIGLIA’. La Puglia è il ‘Paese delle Meraviglie’ con ALICE come presidente, ma davvero si possono assumere politici e parenti, affidare incarichi milionari senza che il presidente non lo sappia?Pensate davvero che si possano assumere amici, politici e parenti nell’Arpal solo perché lo decide Cassano? Pensate davvero che Lerario potesse scegliere da solo le aziende ‘amiche’ alle quali affidare milioni e milioni di Euro di lavori senza gara? Potrei citare i casi Asset, Sanitaservice, Ager, Puglia Promozione o Apulia Film Commissione e continuare all’infinito…
Pensate davvero che possa accadere tutto questo e che il presidente della Regione sia all’oscuro di tutto? Se fosse così, due sono le risposte: o al vertice della Regione abbiamo la versione maschile di ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE o in Puglia c’è più di qualcosa che non funziona…», dice l’on. Raffaele Fitto, europarlamentare in quota a Fratelli d’Italia, intervenendo sugli scandali alla Regione Puglia.
«Quando abbiamo contestato la commistione pesante di ruoli di Massimo Cassano all’Arpal non era per un accanimento contro la persona, cos? come qualcuno voleva far credere. Lo avremmo fatto per qualunque altra persona che ha un ruolo attivo sul piano politico, proprio perché quello che oggi è avvenuto, ovvero assunzioni ‘politiche’, era facilmente prevedibile. Il LAVORO era ed è un settore troppo serio, specie in una regione come la Puglia, per essere affidato a chi contemporaneamente deve anche cercare consenso elettorale. E’ inevitabile che, se sei in una posizione di potere e puoi dare lavoro, scatta un meccanismo automatico che porta chi lo cerca ad assecondare (anche nelle urne) chi pu? cambiargli la vita, fosse anche per pochi mesi.
Ecco perché contestavamo al presidente prima la nomina di commissario e poi direttore generale dell’Agenzia regionale, che in Puglia dovrebbe trovare lavoro organizzando anche meglio i Centri per l’Impiego, Cassano ha pensato bene di farlo mettendo persone a lui vicine politicamente o che strada facendo aderivano al suo movimento politico.
Ecco perché la proposta di legge (PDL) dei colleghi consiglieri Antonio Tutolo, Fabiano Amati, Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea è tardiva: Amati, Mazzarano e Mennea dov’erano quando nella passata legislatura, francamente in solitaria, abbiamo in qualsiasi modo (mozione, emendamento, ordine del giorno…) cercato di prevenire e quindi evitare la PESANTE COMMISTIONE di Cassano commissario all’ARPAL?
Dov’erano tutti e quattro quando il 9 marzo 2021 abbiamo portato in aula la mozione che prevedeva la revoca in autotutela della delibera n. 2070 del 15/12/2020, avente ad oggetto: “Nomina del Direttore Generale dell’agenzia regionale per le politiche del lavoro – ARPAL”.
Non una richiesta in salsa politichese, ma documentata dai 34 curricula di candidati alla direzione generale dell’Arpal, li portammo in aula (tutelando la privacy) e li leggemmo a una maggioranza sorda che si dileguò a gambe levate, svaniti nel nulla anche i paladini dell’ONESTA’!
Obbedirono al presidente Emiliano che ordinò la ritirata pur di non far votare la mozione.
Del resto a settembre 2020 insieme all’ex amico Gianni Stea aveva contribuito all’elezione di Emiliano con la lista “Popolari per Emiliano”: Cassano viene assunto come direttore generale e Stea assessore al Personale. Il LAVORO è il filo comune che ancora oggi li unisce: concorsi all’Arpal e concorsi in Regione. Centinaia e centinaia di persone da sistemare a tempo indeterminato, ed altri da assumere tramite agenzie con chiamata diretta. L’unica perplessità che abbiamo sempre avuto è questa: perché il centrosinistra ha permesso a Emiliano di delegare il LAVORO nelle mani di un solo movimento politico?
Per questo, oggi, ai quattro colleghi RITARDATARI di centrosinistra rilanciamo: portate una mozione di sfiducia contro il presidente Emiliano, Fratelli d’Italia è pronta a votarla.
Perché è evidente che il SISTEMA DI POTERE dell’Arpal è un sistema consolidato in tutta la Regione Puglia, è ormai una piovra dai lunghi tentacoli che arrivano dappertutto: Cassano è solo la punta dell’iceberg. Ridiamo la parola ai pugliesi e liberiamo la Puglia dalla tirannia se vogliamo davvero essere seri. Noi di Fratelli d’Italia siamo disposti a farlo», si legge nella nota congiunta di Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia, in regione e dei consiglieri regionali, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Francesco Ventola.