BIGLIO: «La situazione epidemiologica, legata anche ad altri fattori che andiamo ad evidenziare, potrebbe oggi determinare le condizioni per un definitivo ripensamento della normativa vigente abrogando il limite di mandato per i piccoli comini, fissato in tre mandati consecutivi per i comuni fino a 3000 abitanti e di due mandati per tutti gli altri, misura, rivelatasi nel tempo inadeguata per i piccoli comuni per svariati motivi.».
di Redazione —
Dopo il rinvio al prossimo Autunno delle elezioni Amministrative, l’ANPCI, Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia, fa sapere, con una nota della Presidente Franca Biglio, di aver predisposto una lettera, contenete la richiesta di abolizione del limite temporale per l’esercizio del mandato di sindaco nei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti o, in subordine, abolizione limite mandato nei comuni fino a 3.000 abitanti ed il terzo mandato consecutivo per i comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, che, se condivisa, può essere sottoscritta dai Sindaci ed inviata ai rappresentanti della Politica nazionale, in cui si legge: «Nell’attuale situazione emergenziale dovuta alla continua diffusione del contagio Covid-19, figurano in prima linea i sindaci, la stragrande maggioranza dei quali di comuni di minore dimensione demografica, che, nonostante le note difficoltà, stanno, ancora ad oggi, strenuamente fronteggiando nei propri territori l’avanzata del virus.
Essi, tanto in qualità di Autorità Sanitaria Locale quanto di Autorità di Protezione Civile, di Pubblica Sicurezza, di Igiene Pubblica e, spesso, in qualità di RESPONSABILE dei servizi in generale, sono chiamati ad azioni immediate per contenere il rischio di contagio a tutela dei propri cittadini.
Fin dall’inizio della pandemia hanno attivato i Centri Operativi Comunali (C.O.C.), da essi stessi presieduti; hanno disposto con ordinanza le misure più idonee a livello locale per fronteggiare la crisi; hanno costantemente informato cittadini dell’evoluzione in atto impegnandosi in prima persona a garantire l’osservanza delle normative emanate dalle autorità superiori acquisendo una notevole e specifica esperienza, competenza e capacità organizzativa: requisiti che non devono andare dispersi, ma valorizzati. Non per nulla i sindaci dei piccoli comuni meritano l’appellativo di “sentinelle preziose del territorio”.
La situazione epidemiologica legata alla diffusione del virus Covid-19, risulta essere ancora molto difficile.
Tale situazione, legata anche ad altri fattori che andiamo ad evidenziare, potrebbe oggi determinare le condizioni per un definitivo ripensamento della normativa vigente abrogando il limite di mandato per i piccoli comini.
Com’è noto, il limite di mandato per i sindaci è fissato in tre mandati consecutivi per i comuni fino a 3000 abitanti e di due mandati per tutti gli altri.
Tale misura, nel tempo si è rivelata inadeguata per i piccoli comuni per svariati motivi:
- sono sempre meno le persone che si dedicano alla res-publica che richiede tempo, impegno, sacrificio e che comporta pesanti responsabilità;
- sono sempre più numerosi i comuni commissariati per mancanza di candidature e sempre più numerose le liste uniche che rischiano, però, di non raggiungere il quorum per via dei cittadini AIRE (residenti all’estero, per lo più in Argentina, iscritti all’anagrafe comunale nell’elenco degli elettori) il cui numero, in molti comuni, supera di gran lunga il 50% degli elettori locali. Al fine di ovviare al problema quorum in alcuni casi, non pochi, si provvede alla presentazione di una seconda lista, a sostegno della principale, composta da amici e parenti stretti;
Tutto questo ha dato il via al fenomeno, così detto, “mordi e fuggi”: presentazione di liste composte da cittadini, per lo più interessati ai permessi, completamente estranei al posto, completamente al di fuori di qualsiasi contesto territoriale i quali, PO, si dimettono assicurando il commissariamento del comune.
Tutto ciò premesso, per ovviare a tale situazione, si chiede:
- l’eliminazione del limite di mandato per i comuni fino a 5.000 abitanti; in subordine per i comuni fino a 3.000 abitanti ed il terzo mandato consecutivo per gli altri comuni;
- ripristinare la sottoscrizione delle liste elettorali nei comuni con meno di 1000 abitanti;
- scorporare, in caso di presentazione di una sola lista alle elezioni amministrative comunali, dal numero degli elettori i residenti all’estero (AIRE) per evitare l’annullamento delle elezioni per mancanza del quorum richiesto per legge.
Per tutte queste comunità, sarebbero garantite situazioni di tranquillità e sicurezza, rimettendo esclusivamente in capo ai cittadini la volontà di riconfermare o meno il sindaco uscente.