ITALIA

AMBIENTE: non serve inasprire le pene, i reati si contrastano con maggiori controlli

di Redazione —

«La Puglia non sarà la nuova “Terra dei Fuochi”. Il report di Legambiente, che colloca la nostra regione e la provincia di Bari al terzo posto per numero di reati ambientali nel nostro Paese, deve spronarci a un sempre maggiore impegno per contrastare il fenomeno delle ecomafie e le sue derivazioni. Non serve inasprire le pene, che sono già severe. L’unico deterrente, senza cedere a un populismo giustizialista di facciata, è quello derivante da maggiori controlli, anche nelle ore notturne, e da un monitoraggio costante delle aree più a rischio. Solo così si potranno evitare fatti gravissimi, come la nascita di discariche abusive di materiali pericolosi che impattano in maniera devastante sulla salute dei cittadini, e quelle derivanti dalla semplice incuria e da un circolo vizioso di diverse e sanzionabili inciviltà.

Certo, sono entrambe situazioni di illegalità, ma ovviamente quelle che preoccupano maggiormente hanno la matrice senza scrupoli del malaffare mafioso. Inoltre, credo che tanto possa essere fatto in termini di informazione e di educazione all’ambiente. Investire su questo, e soprattutto su controlli preventivi, è l’unico modo veramente utile per mettere fine a questo scempio. Tutto il resto è solo demagogia draconiana di chi, smentito clamorosamente dalla realtà, pensa che tutto si risolva con l’inasprimento delle pene», ha detto Davide Bellomo, deputato della Lega, nonché, componente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito di reati ambientali.

Piero

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