Un’indagine di ‘Save the Children’ sulla violenza di genere fra gli adolescenti, nel mettere in luce dati molto preoccupanti, rivela come sia giusto fare chiarezza e iniziare a chiamare questi gesti con il loro vero nome, abusi e violenza, atteso che il 30% degli adolescenti ritiene la gelosia essere un segno di amore.
di Piero Mastroiorio —
Troppo spesso “è l’amore” alla base della giustificazione di manifestazioni di gelosia, controllo, possessività, come dimostrazione di tale sentimento, ma è giusto fare chiarezza e iniziare a chiamarli con il loro vero nome: abusi e violenza. Questo è quanto rivela l’indagine di Save the Children realizzata in collaborazione con la campagna social di IPSOS #chiamalaVIOLENZA, sulla violenza di genere in adolescenza “Le ragazze stanno bene? Indagine sulla Violenza di Genere Onlife in Adolescenza”, il cui messaggio di sensibilizzazione è: bisogna riflettere, prendere consapevolezza e contrastare la normalizzazione degli atteggiamenti violenti e di controllo legati alle relazioni sentimentali.
I dati riportati dall’indagine, che si è avvalsa, anche, della collaborazione del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, con il supporto delle Unità di Servizio Sociale per Minorenni e gli Istituti Penali per Minorenni, sono preoccupanti: il 30% degli adolescenti sostiene che la gelosia sia un segno d’amore. Il 17% delle ragazze e dei ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, pensa possa succedere che in una relazione intima scappi uno schiaffo, ogni tanto. In effetti, quando si passa dalle opinioni alle esperienze, quasi uno/a su cinque (19%) di chi ha o ha avuto una relazione intima, dichiara di essere stato spaventato dal/lla partner con atteggiamenti violenti, come schiaffi, pugni, spinte o lanci di oggetti.
La campagna ha tra i suoi obiettivi quello di sdoganare stereotipi al fine di prevenire gli atti di violenza, che, sono sempre l’ultimo stadio, preceduto da una serie di campanelli d’allarme che ciascuna vittima è chiamata a riconoscere, per questo bisogna parlarne il più possibile attraverso un costante e intensivo richiamo alla sensibilizzazione.
Tema cruciale della campagna ed argomento di fondo è il consenso, che vede il 90% dei giovani ritenere che bisogna sempre chiederlo, il 36% ritenere di poter dare sempre per scontato il consenso della persona con cui si ha una relazione e il 48% ritenere che in una relazione intima sia difficile dire di no ad un rapporto sessuale se richiesto dal/la partner.
L’indagine di Save the Children, tra l’altro, rivela, anche, aspetti positivi, primo fra tutti l’incremento di interesse degli adolescenti verso le tematiche di genere, tanto che il 58% degli adolescenti dichiara che negli ultimi tempi è diventato più sensibile ai temi di genere e il 43% ritiene che, sarebbe utile uno sportello psicologico a scuola, per sensibilizzare sul tema della violenza di genere.
Il solo lavoro di sensibilizzazione a scuola, isolato dal contesto familiare, digitale e istituzionale non è sufficiente. Gli adolescenti abbisognano di ascolto, comprensione e, soprattutto, di essere supportati in ogni sfera sociale e affettiva durante il loro percorso di crescita. È importante denunciare, creare una rete solida attorno alla quale ognuno possa sentirsi a suo agio, sicuro, protetto e creduto. Per questa ragione è necessario promuovere nelle scuole punti di ascolto e di orientamento e diffondere, a tappeto, la conoscenza dei percorsi e degli strumenti di aiuto, a partire dal numero verde 1522.
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