Noi giovani cominciamo solo ora a domandarci se sia corretto che, i nostri nonni prima e i genitori poi, abbiano combattuto tanto, per più giustizia e uguaglianza, per ottenere alla fine, più ingiustizia e più disuguaglianza?
di Redazione —
In una mail, che pubblichiamo integralmente, Giorgia Pusceddu, fa il punto sulla situazione pandemica dal punto di vista dei giovani, scrivendo: «È questa probabilmente l’unica verità che emerge, giunti (speriamo!) quasi alla fine di questa assurda storia dell’emergenza Coronavirus, dalla follia del potere che, con il braccio più parziale e spregiudicato, che si sia mai visto, concede o toglie a chi vuole, in barba alle più basilari regole di democrazia, creando così ogni giorno evidenti disuguaglianze e ingiustizie, che prima o poi metteranno a rischio l’equilibrio sociale italiano.
In questo marasma assoluto, gli imprenditori e i lavoratori dell’accoglienza sembrano i più colpiti, ma, probabilmente, non è così: ci sono categorie alle quali non è stato neanche concesso di parlare, alcune, che, invece sono state completamente spazzate via, mentre, altre, sono state garantite ed incentivate.
Dove è finito il concetto di equità?
Un susseguirsi di imposizioni sballate che giorno dopo giorno danno, sempre più, la convinzione che il governo dell’incompetenza e della prepotenza regni oramai sovrano.
Noi giovani vediamo questa “commedia” da spettatori inermi ogni giorno, guardando la tv, leggendo sui social ed ascoltando i commenti di chi si lamenta di tutto ciò e non ci domandiamo neanche più se valga la pena combattere per qualcosa!
Forse è questo il vero virus che ha “iniettato” l’emergenza Covid nelle nostre teste: la totale apatia nel voler combattere, per dei valori e dei principi politici e sociali.
Questa emergenza, infatti, ci ha fatto capire che, a chi ha in mano il potere, incompetente o intelligente che sia, tutto è consentito senza poi pagarne le conseguenze, laddove, quanto deciso, comporti un danno per qualcuno o qualcosa.
Noi giovani cominciamo solo ora a domandarci se sia corretto che, i nostri nonni prima e i genitori poi, abbiano combattuto tanto, per più giustizia e uguaglianza, per ottenere alla fine, più ingiustizia e più disuguaglianza?».