BELLOMO: «I dati ci dicono che su 5.000 fascicoli giudiziari aperti per abuso d’ufficio, soltanto 18 hanno portato a una condanna. Un risultato che, a fronte di spese ingenti per lo Stato, evidenzia l’inutilità e l’inefficienza della norma.».
di Redazione —
«Una giustizia più umana, più efficiente e più giusta. Il disegno di legge Nordio è un primo passo verso questo obiettivo. Solo il pregiudizio ideologico, che vieta di affrontare con serenità il merito delle questioni, impone all’opposizione di negare l’evidenza dei fatti e dei numeri. I dati ci dicono che su 5.000 fascicoli giudiziari aperti per abuso d’ufficio, soltanto 18 hanno portato a una condanna.
Un risultato che, a fronte di spese ingenti per lo Stato, evidenzia l’inutilità e l’inefficienza della norma. Purtroppo, però, il giustizialismo imperante, finalizzato a un becero consenso elettorale, non cerca la punizione dei 18 colpevoli, ma l’inquisizione dei 5.000 innocenti da vilipendere sulla stampa, in televisione e sui social.
Senza dimenticare l’aberrazione di chi considera l’abuso d’ufficio un “reato spia”, in totale spregio dei più elementari principi di uno Stato di diritto.
Accreditare la cultura del sospetto come prassi investigativa è tipico dei regimi oppressivi come quello della DDR. Non siamo in un libro di Orwell, dove basta uno sguardo per mettere in moto la macchina della repressione.
Nella nostra Costituzione, la privazione della libertà personale rappresenta l’estrema ratio e si viene dichiarati colpevoli solo dopo una sentenza definitiva di condanna. Il nostro operato legislativo deve essere quindi fondato sull’adesione rigorosa a questi concetti. In caso contrario, negheremmo al cittadino il diritto di avere un giusto processo nel pieno rispetto della sua libertà e della sua dignità», ha detto Davide Bellomo, deputato della Lega, componente della Commissione Giustizia, intervenendo in dichiarazione di voto nell’Aula della Camera sul ‘DDL Nordio’.