«C’è una rivoluzione in corso, in tutta Italia le amministrazioni piantano alberi, creano cinture verdi, foreste urbane, realizzando ecosistemi all’interno delle città, per il benessere dei cittadini e per la lotta ai cambiamenti climatici, mentre, a Foggia, si fa esattamente il contrario, violando addirittura i propri regolamenti comunali…. Chiediamo agli attuali Amministratori della Città di fermare questo scempio e di fare chiarezza, d’altronde, operare a marzo è troppo tardi, sia per abbattere che per ripiantare. Perché farlo proprio adesso?», sottolineano le Associazioni che hanno sottoscritto la richiesta di una “Consulta del Verde Pubblico e Privato”.
di Redazione —
«Abbiamo mostrato tutti i nostri dubbi e perplessità sulla gestione del verde pubblico della Città di Foggia, oggi, purtroppo i dubbi sono certezza. Numerose sono le segnalazioni di cittadini inorriditi dallo sfalcio delle orchidee, dalle potature e dagli abbattimenti degli esemplari arborei, ma anche dal timore di vedere gli alberi segnati da numeri e colori senza nessun avviso pubblico e, non finisce qui, molti esemplari arborei stanno subendo danni irreparabili alle radici in virtù dei numerosi cantieri in città, infatti sono ben visibili le radici distrutte sotto i mezzi delle imprese edili», sono le parole di Maurizio Marrese del WWF Foggia, sulla situazione del verde pubblico nella città di Foggia a cui fanno eco quelle di Gabriella Miccolis di CONALPA Foggia i, che aggiunge: «gli uffici preposti alla gestione e manutenzione del Verde a Foggia operano senza garantire la necessaria trasparenza: a istanze e richieste inoltrate tramite i canali di legge l’Ufficio Ambiente non risponde neppure. In mancanza di trasparenza amministrativa, la cittadinanza non può valutare né operato né programma, e questo non può che creare allarmismo e malcontento.».
«Riteniamo fondamentale che settori amministrativi importanti e incisivi nella qualità della vita dei cittadini, come quello del verde pubblico, siano supportati da consulte specifiche, per il monitoraggio dei processi decisionali. Per garantire la trasparenza e la più ampia condivisione delle scelte intraprese dalla pubblica amministrazione è indispensabile un tavolo di confronto permanente sul tema», prosegue Lucia Aprile della Società Civile Foggia, mentre Vincenzo Rizzi, di Pro-Natura, spiega: «Ricordiamo che in questo periodo gli alberi sono in piena attività vegetativa ed ogni intervento, incluse le potature, possono creare danni permanenti. Inoltre è iniziata la riproduzione degli uccelli, protetti dalla legge n. 157/92 e dalla Direttiva Europea “Uccelli” 147/09 e, in caso di uccisione di pulli si configura la fattispecie dell’art. 544 bis del Codice Penale. Un paradosso se pensiamo che è già tutto descritto e vietato dallo stesso “Regolamento del verde pubblico e privato” di Foggia dal 2009.».
Le Associazioni sono concordi sul fatto che sia sensato e fondamentale rilanciare la proposta partita, tre anni fa, da Fabrizio Cangelli di Europa Verde e dal WWF, ovvero la creazione della “Consulta del Verde Pubblico e Privato” sia a livello comunale che provinciale, sottolineando come sia «uno strumento di confronto per cittadini ed associazioni con le amministrazioni pubbliche», grazie alla quale si accorceranno le distanze fra cittadini e amministratori, in virtù anche della presenza di tecnici esperti.
«C’è una rivoluzione in corso, in tutta Italia le amministrazioni piantano alberi, creano cinture verdi, foreste urbane, realizzando ecosistemi all’interno delle città, per il benessere dei cittadini e per la lotta ai cambiamenti climatici, mentre, a Foggia, si fa esattamente il contrario, violando addirittura i propri regolamenti comunali. Siamo consapevoli che potrebbero esistere esemplari arborei pericolosi per l’incolumità di uomini e cose, ma chiediamo agli attuali Amministratori della Città di fermare questo scempio e di fare chiarezza, d’altronde, operare a marzo è troppo tardi, sia per abbattere che per ripiantare. Perché farlo proprio adesso? Alla comunità politica del territorio che sta riemergendo, chiediamo di inserire nei loro programmi la consulta del verde ed un’attenta politica ambientale al passo coi tempi», concludono le Associazioni.