«3 stelle Michelin, mille chilometri di distanza, mille sogni e mille ambizioni appoggiati sempre dall’amore della mia famiglia e dai piccoli gesti di tutte quelle persone che anche non conoscendomi mi danno la giusta carica per fare sempre meglio. Il mio sogno continua…».
di Redazione —
Quando si dice che i sogni diventano realtà! Questo piccolo grande sogno nasce da quando Gianluca Sterpellone, era bambini in una bella cittadina della Basilicata, Melfi e osservava la sua mamma cucinare e, così, ce lo racconta: «Vedere mia mamma cucinare mi fece subito innamorare di tutte quelle pentole e padelle dalle quali uscivano dei profumi stupendi.
Sin da piccolo cominciai subito a cimentarmi in cucina e i miei genitori, notando questo mio entusiasmo nel cucinare, hanno pensato bene ad iscrivermi ad un corso di cucina per bambini che si sarebbe tenuto all’interno dell’istituto alberghiero di Melfi, lì mi divertii un sacco e questa mia voglia di vedere e fare tutto venne subito notata. Sapevo che quella sarebbe stata la mia scuola.
Devo dire che al momento della scelta della scuola superiore, nessuno è riuscito a smuovermi, tanti avrebbero voluto farmi cambiare idea, ma io ero sicuro della scelta che stavo facendo. Cominciai la scuola alberghiera riconosciuto da tanti dei docenti del corso di cucina che feci anni prima.
Mi riconobbero, anche se un po’ cresciuto.
L’Istituto Gasparrini mi ha dato la possibilità di crescere sia a livello professionale che a livello umano, il mio docente di cucina Emidio Anania, notando il mio impegno, mi diede la possibilità di partecipare a tanti concorsi di cucina. Opportunità che, subito, mi permise di confrontarmi con altri ragazzi, conoscere cucine di altre regioni e vedere tanti posti nuovi. La mia voglia di fare mi ha portato all’età di 15 anni a formarmi presso una delle strutture più rinomate del territorio melfitano, dove la famiglia dei gestori mi ha accolto e mi ha fatto sentire a casa aiutandomi nella mia crescita facendo crescere in me, ancora, di più questa passione e le mie ambizioni.
Ricordo le nostre lunghe chiacchiere la sera dopo il servizio fino a tarda notte. Parlavamo di cucina, di piatti nuovi che sarebbero entrati in carta, di ristoranti stellati. Tutto ciò mi ha portato a voler fare sempre meglio. Da allora vedevo già in lontananza il desiderio di entrare in una di queste cucine così tanto ambite. Così, decisi, all’età di 17 anni e all’insaputa di tutti, anche dei miei genitori e dei miei amici più stretti, di cominciare a contattare questi ristoranti stellati sicuro che con la mia determinazione ce l’avrei fatta. La chiamata non si fece attendere, il ristorante più grande di tutti, il sogno tutti i cuochi, il tempio della cucina italiana, un ristorante con 3 stelle Michelin a Brusaporto (BG) mi aveva contattato, così, non appena terminati gli esami avevo già la valigia pronta con direzione scuola di alta formazione InCibum.
Portato a termine anche questo step di preparazione mi sentivo ancora più pronto per partire verso la mia meta. Credevo non fosse la realtà, sembrava di vivere in un sogno e i primi dieci minuti in quella cucina provai un’emozione mai provata prima che mi ha tolto le parole di bocca.
La famiglia dei gestori mi accolse, mettendomi a mio agio, insieme e Chef Bobo, un uomo dalla simpatia immensa, che non mi fece pesare la paura del futuro. Non sapevo cosa mi aspettava nei giorni successivi. Cominciai a vedere piatti stupendi, tecniche e abbinamenti nuovi e tanta grinta durante il servizio.
Questo posto mi ha permesso di girare tanto, mi ha aperto nel frattempo tante porte e dato la possibilità di incontrare anche altri chef pluristellati, del calibro di Cannavacciuolo, Bottura, Heinz Beck, Niko Romito e tanti altri, soprattutto, durante la ‘’Michelin Star Revelation 2023’’.
Dopo cinque mesi di lavoro al fianco di Bobo e Chicco Cerea ogni tanto mi capita di leggere quella scritta sul grembiule col nome del ristorante, vi assicuro che anche dopo tanti mesi fa lo stesso effetto della prima volta ed è sempre un’emozione grande.
3 stelle Michelin, mille chilometri di distanza, mille sogni e mille ambizioni appoggiati sempre dall’amore della mia famiglia e dai piccoli gesti di tutte quelle persone che anche non conoscendomi mi danno la giusta carica per fare sempre meglio. Il mio sogno continua…
Quale sarà la prossima destinazione?».