Gli ultimi dati, contenuti in un report di Eurostat, “ormai vecchi”, secondo Codacons, rivelano come nel 2021, 95.400.000 di europei erano a rischio di povertà o esclusione sociale, con percentuali più elevate registrate in Romania, Bulgaria, Grecia e Spagna.
di Redazione —
Un report di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea responsabile della pubblicazione di statiche e di indicatori di qualità a livello europeo, pubblicato lo scorso 15 settembre 2022, rivela come, nel 2021, 95.400.000 di europei erano a rischio di povertà o esclusione sociale, meglio, vivevano in famiglie che presentavano almeno uno dei tre rischi: rischio di povertà, grave deprivazione sociale e/o residenza in una famiglia con intensità di lavoro molto bassa, con un aumento, rispetto al 2020 del 21,6%.
In particolare, tra i 95.400.000 di persone nell’UE che hanno affrontato il rischio di povertà o esclusione sociale, circa 5.900.00, l’1,3% della popolazione totale, vivevano in famiglie che presentavano contemporaneamente tutti e tre i rischi. Nel 2021, 73.700.000 di europei erano a rischio di povertà, mentre 27.000.000 erano gravemente svantaggiate dal punto di vista materiale e sociale e 29.300.000 vivevano in una famiglia a bassa intensità di lavoro.
I dati Eurostat mostrano, tra l’altro, alcune differenze territoriali, con percentuali più elevate di persone a rischio di povertà o esclusione sociale registrate in Romania (34%), Bulgaria (32%), Grecia e Spagna (entrambe 28%). Mentre le percentuali più
«I dati sulla povertà in Italia diffusi da Eurostat, pur essendo drammatici, sono già superati, perché riferiti al 2021, prima dello scoppio in Italia dell’emergenza energia e prezzi», dice la Codacons, prevedendo una nuova ondata nel 2022 e sottolineando, attraverso le parole del suo presidente, Carlo Rienzi, che «I livelli di povertà registrati nel 2021 in Italia sono i più alti degli ultimi anni, ma i numeri sono destinati a peggiorare. Il caro-bollette e l’inflazione alle stelle stanno producendo una erosione dei redditi delle famiglie e una perdita di potere d’acquisto, spingendo verso la soglia della povertà un numero enorme di cittadini che non riesce più ad affrontare le spese quotidiane. Il Governo deve intervenire e deve farlo subito, bloccando la crescita di prezzi al dettaglio e tariffe e ricorrendo a misure straordinarie in considerazione dello stato di emergenza che caratterizza il 2022.».
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