BUSSONE: «Obbligare tutti ad acquistare e installare, con la spesa media di 300 €, una parabola, divide i cittadini. Non è costituzionale… Spegnere i ripetitori che servono bassi numeri di ‘utenti’, come li chiamano loro, è indegno di un Paese moderno e di un moderno sistema delle telecomunicazioni, europeo ed italiano…».
di Redazione —
«È Gravissimo ed inammissibile lo spegnimento dei ripetitori Mediaset, della società EITowers, sui territori montani italiani e nelle zone dei piccoli Comuni. Già lo spegnimento dei ripetitori di proprietà degli Enti locali montani, per il cambio di frequenze, era stato gravissimo, a inizio 2022. Ora una situazione nuova e grave. A danni delle comunità locali.
I Sindaci sono arrabbiati e pronti alla mobilitazione. Anche nei confronti di chi, con il cambio di frequenze, sta facendo niente. Imponendo parabole e altri sistemi di accesso alla tv a carico dei cittadini.
Il digital divide è gravissimo e pericoloso. Aumenta di ora in ora. Intervenga subito il Governo, il MISE in particolare, per individuare urgenti soluzioni tecniche vere e durature. Costringa Mediaset a riparare questo enorme danno, perché se anche di Maria De Filippi e Barbara D’Urso, o di Paolo Bonolis, a chi vive territori interessa ben poco, l’affronto alle aree interne e montane del Paese è gravissimo.
Obbligare tutti ad acquistare e installare, con la spesa media di 300 €, una parabola, divide i cittadini. Non è costituzionale. Non siamo dunque tutti uguali.
Forse questo a Mediaset ed EITowers interessa poco, non lo sanno, ma a UNCEM e ai Comuni sì. Spegnere i ripetitori che servono bassi numeri di ‘utenti’, come li chiamano loro, è indegno di un Paese moderno e di un moderno sistema delle telecomunicazioni, europeo ed italiano, al quale Mediaset e EITowers dicono di voler contribuire», ha detto Marco Bussone, Presidente nazionale UNCEM, Unione Comuni, Comunità, Enti montani, in relazione allo spegnimento dei ripetitori Mediaset nei piccoli comuni.