CAPONE: «L’utilizzo delle risorse del PNRR, il 40% delle quali destinate al Sud, è essenziale per ridurre il gap con il Centro-Nord e contrastare, così, il fenomeno del progressivo spopolamento delle regioni meridionali. Il rischio, secondo le proiezioni meno pessimistiche, è che entro il 2070 il Sud possa perdere fino a 6.600.000 di abitanti pari ad un drammatico -33%.».
di Redazione —
«L’attuazione del PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza, rappresenta la sfida più importante per il futuro del Mezzogiorno. Un progetto ambizioso che punta sulle politiche occupazionali e sulla modernizzazione della rete infrastrutturale a cominciare dai porti e dall’alta velocità. Fondamentali, in tal senso, gli investimenti nella transizione energetica e digitale, un volano economico senza precedenti in grado di rendere il ‘Mezzogiorno’ un polo attrattivo per le imprese. A tale proposito occorre accompagnare tali processi con una riforma complessiva della pubblica amministrazione fondata sulla sburocratizzazione e sulla semplificazione, indispensabile per sbloccare i cantieri e velocizzare la messa a terra delle opere.
L’utilizzo delle risorse del PNRR, il 40% delle quali destinate al Sud, è essenziale per ridurre il gap con il Centro-Nord e contrastare, così, il fenomeno del progressivo spopolamento delle regioni meridionali. Il rischio, secondo le proiezioni meno pessimistiche, è che entro il 2070 il Sud possa perdere fino a 6.600.000 di abitanti pari ad un drammatico -33%. Una deriva che occorre scongiurare con ogni mezzo al fine di assicurare il progresso del Paese e la tutela della coesione nazionale», ha detto Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, Unione Generale Lavoro, in merito al Forum ‘Verso Sud’, organizzato, dal ministro Mara Carfagna unitamente al Forum Ambrosetti,a Sorrento, dal titolo “La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo”.