BELLOMO: «Non è, infatti, concepibile e razionale stabilire che i Comuni prevedano varianti al Piano Casa, anche, per le zone dove già esiste la possibilità di edificare… Non possiamo caricarli del pesante fardello di nuova burocrazia…».
di Redazione —
«Casa mia, casa mia, arriva altra burocrazia. Nel Piano Casa, che la maggioranza si appresta ad approvare, si profilano all’orizzonte elementi di criticità che faranno inceppare nella morsa della macchina burocratica gli effetti di una legge tanto attesa. Non è, infatti, concepibile e razionale stabilire che i Comuni prevedano varianti al Piano Casa, anche, per le zone dove già esiste la possibilità di edificare.
Una simile norma, infatti, significherebbe far naufragare i risultati positivi che si vorrebbero produrre nel mare della burocrazia, allungando i tempi e rischiando di ampliare più i fenomeni corruttivi che le volumetrie.
Mi auguro che la maggioranza tenga conto di questa mia valutazione, dettata esclusivamente dal buon senso, e chiedo un intervento del presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, a tutela dei Comuni. Non possiamo caricarli del pesante fardello di nuova burocrazia e non possiamo esaltare mediaticamente gli effetti di una legge, che, così com’è il testo, che la sinistra vorrebbe approvare, mai si produrranno», dice Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia, a proposito del Piano casa in approvazione presso la Regione Puglia.