CAPONE: «Come sindacato UGL, riteniamo necessario un piano di interventi a lungo termine per sostenere la ripresa economica. È, inoltre, prioritario dare impulso all’occupazione… Allarmano i dati riportati nell’ottavo Rapporto della Commissione europea sulla politica di coesione, dai quali emerge che le Regioni italiane, soprattutto quelle del Mezzogiorno, si trovano agli ultimi posti in UE per tasso di occupazione.».
di Redazione —
«Il caro prezzi legato al costo del carburante, delle bollette dell’energia elettrica e delle materie prime rappresenta, ad oggi, una seria minaccia per la ripartenza del nostro Paese, colpendo le famiglie, i lavoratori e interi settori produttivi.
I 5.000.000.000 previsti nel’ Documento di economia e finanza’ al fine di contenere i rincari, incrementare i fondi per le garanzie sul credito, disporre aiuti ai profughi e alleviare l’impatto economico del conflitto sulle imprese, sono un segnale importante che va nella giusta direzione.
Chiediamo tuttavia al ‘governo Draghi’ di intervenire con misure senza precedenti. Urgono decisioni coraggiose per dare supporto ai lavoratori e alle imprese, già duramente colpiti dagli effetti della pandemia da ‘Covid19’.
Come sindacato UGL, riteniamo necessario un piano di interventi a lungo termine per sostenere la ripresa economica. È, inoltre, prioritario dare impulso all’occupazione, poiché solo così sarà possibile garantire una crescita stabile del PIL. In tal senso, allarmano i dati riportati nell’ottavo Rapporto della Commissione europea sulla politica di coesione, dai quali emerge che le Regioni italiane, soprattutto quelle del Mezzogiorno, si trovano agli ultimi posti in UE per tasso di occupazione. Stiamo attraversando un periodo di forte incertezza, per cui il Paese non può più aspettare», ha detto, in una nota, Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, Unione Generale del Lavoro, in merito alle misure previste nel Documento di economia e finanza.