Melfi, per questo 2022, le prospettive devono essere forzatamente alte, bisogna evitare il declino definitivo, per i giovani del paese, che hanno intenzione di rimanerci e costruirsi un futuro.

di Michael Logrippo

Una città, quando comincia a diventare punto di riferimento di altre intorno ad essa, da alcune persone, può essere visto come motivo d’orgoglio, ad altre può creare fastidio perché ci si sente rimpiazzati.
Questa è l’introduzione di ciò che la Città di Melfi vive in prima persona con il Vulture Melfese, sotto la continua oppressione della provincia di Potenza.
È anche vero che, oltre agli abusi datati negli anni della provincia sulla Città Di Melfi, (che tratteremo magari in altre occasioni) delle volte, gli stessi melfitani fanno poco per ribaltare la situazione.
Melfi conta ben 17mila abitanti circa, sulla carta di fatto risulta essere l’unica città del nord della Basilicata (solo dai 15mila abitanti in su un comune viene definito città).

Da sempre Melfi ha avuto un ruolo centrale a livello storico e sociale, mai nessuno che l’ha amministrata è riuscito ad imporsi in maniera decisiva per il futuro del paese. Testimonianza fattiva è la realizzazione della Provincia di Melfi, sogno (di pochi) rimasto tale.
Ad oggi le caratteristiche per essere una provincia sul territorio mancano, bisognava approfittarne quando Melfi viveva i suoi fasti migliori. Ad esempio quando aveva un ruolo centrale nel mezzogiorno d’Italia, o ancora quando è stata inaugurato lo stabilimento SATA della Fiat o quando (piaga dolente) il Tribunale della città era ancora in funzione.
Oggi Melfi è priva un po’ di tutto. Parlando di sport, preme ricordare che mancano delle prime squadre di pallavolo e basket, inesistenti compagini calcistiche femminili, pochissimi i campetti in funzione, per non parlare dello stato d’abbandono del palazzetto dello sport.

Le colpe di questa situazione di certo non vanno accollate all’attuale amministrazione, perché questa è una naturale conseguenza dell’operato compiuto in passato.
C’è anche da dire che, come Melfi sta vivendo un declino sociale, i comuni limitrofi stanno ritrovando ritmi quotidiani che nella città federiciana mancano da decenni.
Melfi è priva di un teatro e di un cinema, è priva di luoghi d’aggregazione per giovani, ma non è di certo priva di futuro.
Per questo 2022, cara Melfi, le prospettive devono essere forzatamente alte, bisogna evitare il declino definitivo per i giovani del paese, che hanno intenzione di rimanerci e costruirsi un futuro.

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