Il LISIPO, in una lettera aperta al Ministro dell’interno, auspica «un intervento finalizzato ad abolire tali atti governativi e ripristinare immediatamente in servizio tutti gli appartenenti della Polizia di Stato estromessi con questi provvedimenti illegittimi sotto il profilo Costituzionale e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, con previsione di risarcimento dei danni morali e civili in loro favore.».
di Redazione —
Il LISIPO, Libero Sindacato Polizia, in relazioni alle ormai note questioni riguardanti la Pandemia, ha inviato una lettera aperta al ministro dell’Interno, Luciana Lomorgese, in cui sottolinea che «la popolazione nazionale viene abitualmente distinta in due diverse categorie, vale a dire Pro Vax e No Vax. Nello svolgimento della propria attività sindacale, il LISIPO ha avuto modo di tutelare personale della Polizia di Stato sia PRO Vax che NO VAX, come è noto, nel tentativo di arginare la diffusione di infezione da Codid-19 sono state varate svariate ordinanze e decreti leggi, nella fattispecie, l’attuale Governo ha istituito, l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori, ciò in considerazione della circostanza che vede il Green Pass prima, Super Green Pass poi, requisito obbligatorio per poter lavorare, anche gli appartenenti alla Polizia di Stato rientrano tra quelle categorie, per cui vi è l’obbligo vaccinale.
Per coloro che non dovessero presentare al relativo comando il Super Green Pass, la normativa prevede la sospensione per sei mesi dal servizio, periodo in cui non vi è retribuzione.
A parere dello scrivente non sono solo gli operatori di Polizia ad essere in contatto con le persone, bensì, ogni tipo di lavoratore, pubblico o privato, nonché pensionato, basti pensare semplicemente a quante persone si incontrano in un supermercato nel semplice svolgimento di una quotidiana operazione come quella di fare la spesa.
L’Art. 1 della Costituzione Italiana recita ”l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” e, apparentemente, un obbligo vaccinale, solo per determinate categorie, con conseguente sospensione del lavoratore, qualunque ne sia il motivo, non trova corrispondenza nel citato Art. 1 della Costituzione.
Premesso quanto sopra, il LISIPO auspica un intervento della S.V. finalizzato ad abolire tali atti governativi e ripristinare immediatamente in servizio tutti gli appartenenti della Polizia di Stato estromessi con questi provvedimenti illegittimi sotto il profilo Costituzionale e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, con previsione di risarcimento dei danni morali e civili in loro favore.
Tanti sono i poliziotti che hanno sacrificato la propria vita per vigilare sulla sicurezza dei cittadini e dei politici tutti.
Oggi signor Ministro, il LISIPO, suo malgrado, è costretto ha rilevare la poca considerazione del governo verso questi fedeli servitori dello Stato nonché, il trattamento “ittico facciale” riservato a talune organizzazione sindacali della Polizia di Stato, in occasione del rinnovo del contratto di lavoro e, come se non bastasse, la recentissima fornitura per operatori di polizia di mascherine anti-Covid di colore rosa, è il segnale a giudizio del LISIPO, che la “nave Polizia di Stato” è alla deriva!».