Per ‘Amnesty International Italia’ l’emergenza deve finiree, non devono essere discriminati i non vaccinati, permettendo loro di continuare a svolgere il proprio lavoro e di utilizzare i mezzi di trasporto, si devono promuovere forme di comunicazione chiare e inclusive, considerare la vaccinazione obbligatoria solo come ultima risorsa, nonché, garantire diritto a manifestare pacificamente forme di dissenso e diritto di cronaca.
di Piero Mastroiorio —
Amnesty International, il movimento internazionale che si mobilita in difesa dei diritti umani, insieme al Segretariato internazionale dell’organizzazione, Agnès Callamard, hanno monitorato, appena queste furono messe in campo, lo sviluppo e l’attuazione delle misure di salute pubblica adottate dai singoli stati, sollecitando, con le sedi italiane, dirette da Emanuele Russo, il governo italiano ad ancorare i propri interventi ai principi di legalità, legittimità, necessità, proporzionalità e non discriminazione, sottolineando che «qualsiasi politica di salute pubblica, inoltre, deve essere basata sull’evidenza scientifica più aggiornata e verificabile, motivata da comprovate ragioni oggettive e accompagnata da metodi di comunicazione chiari e trasparenti.».
Riguardo lo stato di emergenza nazionale in vigore in Italia da quasi due anni e che è stato recentemente prorogato fino al 31 marzo 2022 dal decreto-legge 221/2021, non previsto dalla Costituzione, ma trova fondamento giuridico nel decreto legislativo 1/2018, in cui si prevede che il Consiglio dei ministri possa deliberare lo stato di emergenza di rilevanza nazionale al verificarsi di determinati eventi, in deroga a qualsiasi disposizione vigente, Amnesty International Italia sollecita il governo a riconsiderare attentamente se prorogare la misura oltre il 31 marzo 2022, in quanto «tutte le misure di carattere emergenziale devono rispondere ai principi di necessità, temporaneità e proporzionalità.». Inoltre, Amnesty International Italia sollecita «le autorità italiane, in primis il governo, l’AIFA, l’ISS, Istituto superiore di sanità e Protezione civile, a promuovere forme di comunicazione chiare e inclusive per garantire alla popolazione l’adozione di comportamenti responsabili, per la tutela dell’incolumità collettiva e seguire le linee guida di salute pubblica», apprezzandone il costante monitoraggio sull’andamento dell’epidemia, come risulta, ad esempio, dall’ultimo aggiornamento nazionale pubblicato il 7 gennaio 2022 dall’ISS.
In relazione all’accesso ai vaccini Covid-19 e vaccinazione obbligatoria, Amnesty International Italia ricorda che «avere accesso a informazioni accurate, tempestive e accessibili è, anche, una componente cruciale del diritto alla salute, in modo che gli individui possano prendere decisioni informate sulla propria salute.». Mentre riconosce la legittima preoccupazione degli stati di aumentare i tassi di vaccinazione come parte di un’efficace risposta di salute pubblica al Covid-19, ma non sostiene i mandati di vaccinazione obbligatoria generalizzati ed esorta gli stati a «considerare qualsiasi requisito di vaccinazione obbligatoria solo come ultima risorsa e se questi sono strettamente in linea con gli standard internazionali sui diritti umani.».
Per quanto riguarda il Green Pass rafforzato, Amnesty International Italia, chiede che sia «un dispositivo limitato nel tempo e il governo deve continuare a garantire che l’intera popolazione possa godere dei suoi diritti fondamentali, come il diritto all’istruzione, al lavoro e alle cure, con particolare attenzione ai pazienti non-Covid che hanno bisogno di interventi urgenti e non devono essere penalizzati» e che in ogni caso siano previste «misure alternative, come l’uso di dispositivi di protezione e di test Covid-19, per permettere anche alla popolazione non vaccinata di continuare a svolgere il proprio lavoro e di utilizzare i mezzi di trasporto, senza discriminazioni.».
Infine, Amnesty International Italia punta il dito sul diritto di manifestazione pacifica, altro diritto fondamentale da proteggere, anche se ad oggi non ne risulta un’effettiva compressione a seguito della direttiva del ministro dell’Interno del novembre 2021 recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie anti-Covid19. Comunque, Amnesty International Italia continuerà a «rivendicare il diritto a manifestare pacificamente forme di dissenso e a garantire il diritto di cronaca degli operatori e delle operatrici dell’informazione, denunciando ogni atto di aggressione o violenza ingiustificata nei loro confronti.».