All’annosa questione della discarica ‘Martucci’, che è chiusa per sequestro, ma ha al suo interno, ancora, un impianto di trattamento rifiuti in attività, si aggiunge l’analogo caso della discarica di Corigliano d’Otranto, un impianto che sorge a ridosso di una falda, dalla quale l’Acquedotto Pugliese attinge acqua potabile per le utenze di mezza provincia di Lecce.
di Redazione —
«La riapertura della discarica ‘Martucci’ rappresenterebbe il fallimento della politica. La Regione non può permettersi di voltare le spalle a cittadini esasperati che vedono il loro territorio deturpato da decenni di mala gestione rifiuti», ha esordito Davide Bellomo, Capogruppo della Lega Puglia in Consiglio Regionale, esprimendo tutto il suo dissenso sulla scelta di rimettere in funzione, nel nuovo piano rifiuti 2026, il sito di stoccaggio nell’area tra i Comuni di Conversano e Mola di Bari, la discarica ‘Martucci‘, già sequestrata e chiusa dalla procura nel 2013, che ha al suo interno, ancora, un impianto di trattamento rifiuti in attività. Le indagini che portarono alla chiusura del sito fecero emergere fatti di gravità inaudita: sversamenti di rifiuti di ogni genere, che procurarono malori tra i dipendenti, con fuoriuscite di percolato dalle vasche dei lotti tuttora sequestrati.
«A seguito di quei fatti la Regione ha investito ingenti risorse al fine di effettuare rilevamenti e indagini più approfondite che ci consentissero di acquisire informazioni più dettagliate, con riscontri scientifici e ambientali circa lo stato del luogo e della falda sottostante. Ci troviamo, invece, oggi, a parlare nuovamente di aprire ‘discariche’, concezioni obsolete, superate ed è la stessa Europa che ce lo dice, perché, in fondo, questo Piano Rifiuti Maraschio non è altro che un restyling, per giunta mal eseguito, del vecchio Piano Rifiuti dell’era Vendola», dice ancora Bellomo, che, rivolgendosi direttamente all’assessore Maraschio, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, sottolinea: «Lei vorrebbe che siano i comuni a trovare un sito alternativo. In sostanza, sta scaricando un barile maleodorante e nauseabondo sui sindaci, ben sapendo che non si tratta di una soluzione, ma di uno stratagemma al fine di evitare di prendere decisioni che spetterebbero al suo ufficio di Assessorato.».
In risposta alle ultime affermazioni dell’assessore Maraschio, sulla presunta bontà del progetto di riapertura, Bellomo incalza: «Non c’è nulla di innovativo, nulla di virtuoso in un piano rifiuti che non è in grado di bonificare un’area devastata come quella di ‘Martucci’, non riuscendo a trovare, al contempo, siti alternativi appropriati. La popolazione di quel territorio, che ha sopportato un peso inaudito, è giunta al limite, ci implora aiuto. Noi abbiamo la possibilità e il dovere di ascoltarla, di guarire la ferita di quella terra. Ce lo chiedono le scuole, i nostri figli, il nostro futuro.».
All’annosa questione della discarica ‘Martucci’ si aggiunge l’analogo caso della discarica di Corigliano d’Otranto, attenzionata dal consigliere Gianfranco De Blasi, che si fa portavoce, in Regione, assieme a Bellomo e a tutto il gruppo consiliare Lega Puglia, della crescente preoccupazione dei coriglianesi e dei salentini, rispetto all’avvio di un impianto che sorge a ridosso di una falda dalla quale l’Acquedotto Pugliese attinge acqua potabile per le utenze di mezza provincia di Lecce, affermando: «L’apertura dell’impianto di Corigliano equivarrebbe a un disastro annunciato. Faremo di tutto per scongiurare che l’assessore Maraschio inneschi una bomba ecologica che si ripercuoterebbe sulla salute dei cittadini salentini per chissà quanto tempo.».