UNCEM: «Includere negli interventi prorogati al 2025, senza soglia ISEE, tutti gli immobili uni-famigliari, tutte le unità immobiliari funzionalmente indipendenti e tutti i condomini compresi nelle categorie catastali: A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11, siano questi “prima casa” o “seconda casa”.».
di Redazione —
I Comuni montani e UNCEM, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, chiedono al governo, Parlamento e Partiti, che in queste ore stanno definendo il pacchetto di emendamenti al disegno di legge di bilancio 2022, di «includere negli interventi prorogati al 2025, senza soglia ISEE, tutti gli immobili uni-famigliari, tutte le unità immobiliari funzionalmente indipendenti e tutti i condomini compresi nelle categorie catastali: A/2 Abitazioni di tipo civile, A/3 Abitazioni di tipo economico, A/4 Abitazioni di tipo popolare, A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare, A/6 Abitazioni di tipo rurale, A/7 Abitazioni in villini, A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi, siano questi “prima casa” o “seconda casa“», sottolineando che «È del tutto fuori luogo cercare di attuare un discrimine fra i cittadini in base alla tipologia di abitazione o di reddito, quest’ultimo del tutto slegato dalla coerenza dell’applicabilità del bonus che deve essere attinente all’edificio e non all’ISEE, e ciò a maggior ragione nel caso in cui non venga prorogato per tutte le tipologie di lavori lo sconto in fattura e la cessione del credito, non potendo contare sull’anticipo preliminare da parte del privato e tanto meno sulla sua capienza fiscale nel tempo.».
UNCEM richiede e propone otto punti al Governo e al Parlamento:
1. La proroga del superecobonus, del supersismabonus e del bonus facciate al 31 dicembre 2025.
2. Di includere, negli interventi prorogati al 31 dicembre 2025, senza soglia ISEE, tutti gli immobili uni-famigliari, tutte le unità immobiliari funzionalmente indipendenti e tutti i condomini compresi nelle categorie catastali: A/2 Abitazioni di tipo civile, A/3 Abitazioni di tipo economico, A/4 Abitazioni di tipo popolare, A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare, A/6 Abitazioni di tipo rurale, A/7 Abitazioni in villini, A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi, siano questi “prima casa” o “seconda casa”.
3. Di introdurre strutturalmente tutti gli altri bonus nella misura attuale.
4. Di introdurre strutturalmente cessione del credito e sconto in fattura per tutti i bonus edilizi.
5. Per i territori colpiti dal sisma 2016 e quelli in cui, a partire dal 2008 sia stato dichiarato lo stato di emergenza, di introdurre idonea regolamentazione e proroga per il Superbonus rafforzato, alternativo al contributo di pubblico di ricostruzione, per renderla applicabile e congruente con la disciplina e le scadenze della normativa specifica.
6. L’estensione della CILA-S e relativi aspetti derogatori a tutti i bonus fiscali in edilizia.
7. La costituzione di un Testo Unico sulle detrazioni fiscali in edilizia.
8. L’introduzione per tutti gli edifici, pubblici e privati, ovvero della Pubblica Amministrazione, di una “carta d’identità dell’edificio“, che consenta ai proprietari di monitorare lo stato di conservazione del patrimonio edilizio e le eventuali situazioni di criticità, avendo così il reale identikit per la programmazione degli interventi manutentivi sia per la definizione di una banca dati informativa e documentale.