Un’indagine ADICONSUM evidenzia, paragonandoli a 4 famosi film, il profilo di spreco alimentare domestico dei consumatori, individuandoli in altrettante categorie: ‘Rambo’, ‘Vacanze romane’, ‘Zombie’ e ‘Predator’, per vedere quale risulta essere la più ‘sprecona’.
di Piero Mastroiorio —
Un’indagine condotta da ADICONSUM, nell’ambito del progetto “2GETHER2GREEN” di educazione al consumo circolare realizzato in collaborazione con APPLiA Italia, Associazione produttori elettrodomestici, presentata a Roma con un “Aperitivo Circolare” presso “La Città del Gusto”, a cui sono stati invitati esperti, accademici e istituzioni, per un commentarne ai risultati, ha dimostrato, attraverso un cooking show, come si possono recuperare e valorizzare avanzi e parti meno nobili degli alimenti, ottenendo risultati eccellenti.
Lo spreco alimentare è, tra i tanti sprechi quotidiani, quello più contrario all’etica, al rispetto ambientale ed al buonsenso, che possa esserci, in tempi di crisi economica. Nonostante i buoni propositi, vanno sprecati circa 65 kg di cibo a testa all’anno, a cominciare da quelli freschi come la verdura, la frutta, il pane e prodotti lattiero caseari, dimenticando l’importanza della lotta allo spreco alimentare, testimoniata anche dall’essere il 12° dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, dedicato, proprio al consumo e alla produzione sostenibili, nel quale rientra il cibo e il valore che esso rappresenta per l’umanità.
L’indagine ha studiato la correlazione tra lo spreco alimentare e il modo di fare la spesa, cioè lo stile con cui ciascuno si approccia al carrello, in base al tempo, al grado di consapevolezza, alla disponibilità economica, ma anche alla personalità, facendo emergere anche il valore dell’esperienza, l’importanza di conoscere tecniche e buone prassi di conservazione, avere sicurezza nel valutare se il cibo “è ancora buono”, la gestione ordinata e attenta del frigorifero. In un prossimo futuro ad aiutare i consumatori ci saranno anche APP, frigoriferi intelligenti e smart packaging, preziosi per razionalizzare gli acquisti, riutilizzare quello che avanza o che resta in dispensa e tenere d’occhio le scadenze.
«L’industria degli elettrodomestici è da anni fortemente impegnata sul tema della sostenibilità: a partire dalla riduzione dei consumi energetici, agevolata dall’ormai pressoché ventennale esordio dell’etichetta energetica fino alla continua evoluzione volta ad incrementare il risparmio delle risorse. Lo sviluppo ed introduzione sul mercato di prodotti innovativi e tecnologicamente avanzati ha segnato un considerevole miglioramento anche per quanto riguarda la conservazione degli alimenti, consentendo di preservare più a lungo il cibo. La riduzione degli sprechi alimentari, tuttavia, non può prescindere da un pieno e consapevole coinvolgimento del consumatore ed è con questo ultimo obiettivo in mente che la nostra Industria si è impegnata a prendere parte a questo progetto, contribuendo con entusiasmo alla creazione di un’economia circolare», ha spiegato Paolo Falcioni, Direttore Generale di APPLiA.
Attraverso un questionario, distribuito ai partecipanti alla ricerca, dove gli intervistati dovevano definire la loro esperienza d’acquisto, identificandola con uno dei 4 film di grande successo che i ricercatori hanno associato alle varie tipologie di consumatori:
“Rambo”: è il consumatore che entra, compra rapidamente quello che ha scritto nella lista e torna a casa. Sistematico, ottimizzatore, ma anche abitudinario, nonché, attento all’ambiente e alla salubrità, con margini di miglioramento se si fermasse a valutare di più. Profilo di spreco: medio.
“Vacanze romane”: è il consumatore che, senza una lista, si aggira tra gli scaffali con calma e acquista quello che più lo ispira e suggestiona. Sopraffatto dal marketing, acquista troppo e senza sapere come e se lo userà. È il campione dello spreco.
“Zombie”: è il consumatore che fa la spesa controvoglia e riempie il carrello con cibo generico senza porre particolare attenzione a quello che acquista, né per salubrità, né per sostenibilità. Ha un frigo disordinato e non legge mai le etichette. Profilo di spreco: elevato.
“Predator”: è il consumatore che fa la spesa con un occhio attento al risparmio, armato di volantini, tessere e buoni sconto. Spreca davvero poco, meno di tutti, perché ha tempo e determinazione, ma vuole anche “battere il sistema”. Profilo di spreco: basso.
«La nostra indagine ha evidenziato che ci sono ancora margini per incidere sullo spreco “evitabile” su quegli errori quotidiani che riempiono il bidone della spazzatura anche contro i nostri buoni propositi. È a questi consumatori desiderosi di essere attenti all’ambiente, ma che, nonostante tutto, hanno ancora un profilo di spreco significativo, che il progetto “2GETHER2GREEN” vuole offrire informazioni chiare ed affidabili in modo da concretizzare il loro desiderio in scelte di acquisto consapevoli e sostenibili», ha concluso Carlo De Masi, Presidente Adiconsum nazionale.