Riassunto delle manifestazioni tenute in alcuni ‘punti caldi’ della protesta nazionale, preoccupazione di alcuni presidenti di regione per i ragazzi in età scolare colpiti dal disciplinare del super “green pass” e prima variazione al “lasciapassare governativo” relativa ai trasporti scolastici.
di Redazione —
Ancora non spenti gli eco delle ultime manifestazioni, che si sono svolte nella giornata di sabato 4 dicembre in più città italiane, accompagnate dalle perplessità di alcuni presidenti di Regione sul lasciapassare governativo, meglio conosciuto come “green pass”, da oggi 6 dicembre 2021, anche “super”, ritenuto da alcuni, più un controllo sociale che presidio medico contro il Covid-19, necessario per poter utilizzare i mezzi di trasporto pubblici, sedersi nei bar o nei ristoranti, che arriva la prima modifica al trasporto dei ragazzi a scuola.
Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della conferenza delle Regioni, ritiene sia necessario «dare un’alternativa, una parentesi, un accompagnamento agli studenti non ancora vaccinati», e, dimenticando che il vaccino non è obbligatorio, tranne che per alcune categorie di lavoratori, ha sottolineato che «ci sono piccoli paesi dove non è facilissimo fare il tampone e i giovanissimi rischierebbero di essere esclusi dal trasporto pubblico e quindi dalla possibilità di andare a scuola…, Ho avuto modo di confrontarmi con il governo nelle scorse ore e abbiamo fatto presente che, dal mio punto di vista e di molti governatori, bisogna prendersi una parentesi per fare sì che un ragazzino di 13 anni possa fare il vaccino.».
Non è il solo, anche, presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, «La disciplina vigente pone qualche problema di applicabilità. In Trentino, si stima che gli studenti attualmente non vaccinati siano circa 10.000. In ogni caso, se applicata con rigore dalla mattina del giorno 6, la normativa avrebbe un effetto molto impattante sui servizi di mobilità, sulla continuità scolastica e sulla vita delle famiglie. Sono certo che le Regioni insisteranno nel chiedere che la disciplina venga modificata dal Governo… In attesa di una riconsiderazione da parte del Governo, dell’impatto prodotto dalle recenti decisioni in materia sul sistema famigliare, sanitario e didattico. Di tutto questo ho discusso, anche, con il Commissario del Governo, che ha confermato come non sia ancora del tutto chiarito se l’aspetto normativo vigente sarà quello definitivo, da qui al 31 dicembre e oltre.».
Nella speranza che vengano fugati i dubbi e le attese dei presidenti di regione, arriva la prima variazione nella sera del 5 novembre 2021, a poche ore dall’entrata in vigore del lasciapassare governativo, il super green pass vale per gli studenti delle scuole superiori, ma non per quelli under 12, come specificato con la FAQ ufficiale, dedicata al trasporto scolastico con scuolabus. Quindi, per gli studenti di scuole superiori e istituti tecnici superiori sarà consentito l’accesso a scuola senza green pass, ma non potranno prendere i mezzi pubblici se non hanno la certificazione verde.
Tornando al ventesimo sabato consecutivo di protesta, contro il lasciapassare governativo, ci sono state tensioni in Piazza Duomo, a Milano, dove alcuni manifestanti, sono stati identificati e portati via dalla Polizia, dopo che dalla folla, colà radunatasi per protestare, sono partiti cori offensivi all’indirizzo della Polizia. Più tranquillo invece il presidio di protesta, organizzato sempre a Milano, contro il Green pass, per manifestare contro l’obbligo del certificato verde nella piazza dell’Arco della Pace, dove una delle organizzatrici, Marina Assandri, con DASPO, che le vieta di andare in Piazza Duomo, ha detto: «Non ce ne importa nulla di andare nei ristoranti e di non prendere i mezzi pubblici, prima o poi questa dittatura finirà», mentre spiegava, dal palco allestito per l’occasione, che sabato prossimo ci sarà una manifestazione a cui parteciperà anche il portuale triestino Stefano Puzzer e la deputata Sara Cunial.
Tranquilla le manifestazioni di Roma, dove la protesta “no green pass” si è radunata per manifestare il proprio dissenso con striscione dove si leggeva: «I diritti non vanno a dosi. Giù le mani dai lavoratori» e «No Green pass».
Tranquilla, anche la manifestazione di Bologna dove i manifestanti si sono radunati in Piazza delle Medaglie d’Oro, nei pressi della Stazione Centrale, per poi raggiungere Piazza dell’Unità, in corteo contro la nuova Certificazione verde, pensata dal governo Draghi per frenare l’aumento dei contagi da Coronavirus.
Nulla di rilevante anche a Trieste, nella manifestazione, organizzata nel pomeriggio dal Fronte del dissenso, contro il ‘Super Green pass’ e quella che i manifestanti definiscono «dittatura sanitaria», che ha visto gli stessi radunarsi in Largo Barriera e in Piazza Unità d’Italia con una motivazione ufficiale: quella di «prendersi un caffè in piazza». La provocazione, ovviamente, si riferiva al ‘super green pass’, che scatterà, oggi, lunedì 6 dicembre, contenente l’aver ricevuto il vaccino o la certificazione di avvenuta guarigione, per poter entrare in bar o ristoranti.
Anche a Torino, altro fronte caldo in queste settimane di mobilitazioni e proteste, è filato tutto liscio. I manifestanti si sono riuniti in piazza Castello, divisi in due gruppi, disposti ai lati della piazza, a causa di una rottura interna, per manifestare contro il “Green pass”. Come riportato dalle cronache, un lato era occupato da La Variante Torinese il cui leader è Marco Liccione, dall’altra il No Paura Day, che tra i portavoce vede Serena Tagliaferri, presidente dell’Associazione nazionale dei Fieristi. Comunque, insieme, i due gruppi si sono diretti in corteo verso Corso San Maurizio.
Infine, quella di Barletta, definita la più grossa manifestazione del Sud Italia contro il ‘lasciapassare governativo’, che non ha fatto registrare nessun incidente e neppure le presenze auspicate dagli organizzatori di BAT Attiva, che comunque sono riusciti a portare sul palco della manifestazione, conclusa con un concerto del cantautore pugliese Povia, la voce e le parole di Nicola Franzoni, Simone Carabella, Dario Farinola, Antonio Sorrento, Giulio Capruzzi e Cisco Orlando.