FEDERCONSUMATORI: «Le tredicesime rappresentano una boccata di ossigeno, che consentirà alle famiglie di dedicarsi, per chi potrà permetterselo, agli acquisti di Natale. Come ogni anno, però, gran parte degli importi saranno erosi dalle numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi registrato sulle bollette dell’energia e su molti prodotti. Solo il 9,7% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi…».
di Redazione —
Impietosa la stima di FEDERCONSUMATORI che, anche quest’anno, come ogni anno, ha analizzato l’impiego della tredicesima, che, in arrivo a dicembre sarà accreditata sui conti di lavoratori dipendenti e pensionati, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a circa 36,4 miliardi di €, impatterà nelle spese obbligate, per le quali la metà delle tredicesime evaporerà per prestiti, mutui, rate, bollette e utenze, con il 90% verrà eroso da un insieme di voci e spese obbligate che comprendono mutui, bollette, tasse, RC auto e aumento dei prezzi ed il risultato che, meno del 10% delle tredicesime in arrivo per lavoratori dipendenti e pensionati andrà per i consumi di Natale e per eventuali viaggi.
«Le tredicesime rappresentano una boccata di ossigeno, che consentirà alle famiglie di dedicarsi, per chi potrà permetterselo, agli acquisti di Natale. Come ogni anno, però, gran parte degli importi saranno erosi dalle numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi registrato sulle bollette dell’energia e su molti prodotti», dice FEDERCONSUMATORI, che ha fatto l’analisi su come verranno impiegate le tredicesime in arrivo e sulla ripartizione percentuale su spese obbligate e possibili voci “altre”, quali consumi e viaggi, evidenzia che quest’anno su quasi 36 miliardi e mezzo del monte tredicesime «solo il 9,7% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi. Gran parte degli importi delle tredicesime sarà destinato, invece, prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 26,1%. Tale voce, da sempre in testa alla classifica delle voci che intaccano la gratifica natalizia, è seguita dai costi di bollette e utenze, a cui sarà destinato ben il 24,30% dell’importo totale (nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%). In tale contesto si inserisce anche la voce relativa all’incremento dei prezzi di beni e servizi, che inciderà per il 9,6% sul monte tredicesime.».