FEDERIGHI: «Mentre c’è chi propone l’indebitamento come strumento di risoluzione del problema tassazione, noi siamo convinti che lo studio sia un diritto non contrattabile e per questo chiediamo, al nostro Ateneo e al Parlamento, di innalzare la no-tax area a 30.000 € ISEE e di cambiare il regolamento tasse UNIBA abbassando le tasse per i redditi più bassi, immediatamente successivi all’esenzione, maggiormente colpiti dalla pandemia e dagli effetti sociali che la stessa porta.».
di Redazione —
Studiare all’Università è sempre più un lusso per pochi e non un diritto di molti: in media i costi per uno studente universitario si aggirano tra i 5.000 € e i 5.500 € annui, 11.000 € se si tratta di studenti fuorisede. Negli ultimi anni, inoltre, sono aumentate le tasse universitarie negli Atenei, un incremento importante di tassazione che al Sud ha registrato una crescita media di +131,32% negli ultimi 15 anni.
«Siamo tra gli ultimi Paesi in Europa per numero di laureati, ma il diritto allo studio non viene riconosciuto ancora come priorità in cima alle agende politiche, come anche la distribuzione dei fondi del PNRR dimostra. Crediamo fermamente che un Paese per crescere debba puntare sulla gratuità dell’istruzione abbattendo un’importante barriera all’accesso come quella della tassazione e dei costi legati allo studio», dice Gennaro Cifinelli, Coordinatore di Link Bari, che alle ore questa mattina, 26 novembre 2021, alle 12.30, con una delegazione di studenti e studentesse dell’Università di Bari si è riunita in Piazza Cesare Battisti per un flash mob a sostegno della proposta di cambiamento del regolamento tasse.
«In molti stati europei il diritto allo studio è perfettamente garantito: in alcuni casi anche incentivato mediante ulteriori sostegni come il reddito di formazione e, nonostante questo, le tasse sono nulle o non gravose sulle tasche di studenti e studentesse. In questi anni, a seguito di nostre richieste e mobilitazioni a livello locale e nazionale, è stata disciplinata la no-tax area a livello nazionale e nel nostro ateneo innalzata per comprendere quei soggetti con ISEE inferiore a 25.000 € garantendo a quasi uno studente su due dell’UNIBA l’esenzione dalle tasse. Questo è un importante passo avanti, ma non basta», è il commento di Michele Chiusano, Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari di Link Bari, a cui ha fatto eco quello di Silvana Federighi, candidata al Senato Accademico, per Link Bari, che ha affermato: «Mentre c’è chi propone l’indebitamento come strumento di risoluzione del problema tassazione, noi siamo convinti che lo studio sia un diritto non contrattabile e per questo chiediamo, al nostro Ateneo e al Parlamento, di innalzare la no-tax area a 30.000 € ISEE e di cambiare il regolamento tasse UNIBA abbassando le tasse per i redditi più bassi, immediatamente successivi all’esenzione, maggiormente colpiti dalla pandemia e dagli effetti sociali che la stessa porta.».