LUSI: «L’inserimento dei territori di proprietà della ‘Asp Zaccagnino’, ma rientranti nel perimetro del meraviglioso ‘Parco Nazionale del Gargano’ proiettano il Gargano in un contesto nazionale e internazionale che contempla forme di turismo compatibili con il rispetto della diversità e della sostenibilità ambientale…».
di Redazione —
Si è svolto a Firenze il Congresso nazionale dei Paesaggi Rurali Storici Italiani che ha messo a punto, al termine della tre giorni di lavori, la sottoscrizione dell’Associazione: uno strumento operativo per programmare interventi sui territori, scambiare buone pratiche e veicolare fondi europei che saranno utili a dare respiro a territori marginali.
I 27 siti italiani, iscritti nel Registro dei Paesaggi Rurali Storici e provenienti da tutta Italia, hanno deciso di dare vita, entro febbraio 2022, all’Associazione dei Paesaggi Rurali Storici Italiani, l’interlocutore ideale per il governo e le istituzioni europee.
La ASP Zaccagnino, presieduta dalla dottoressa Patrizia Lusi, aveva candidato il ‘Paesaggio agrario di Olivastri storici del Feudo di Belvedere‘ nel Registro Nazionale dei paesaggi storici rurali (il riconoscimento è stato ottenuto il 28 ottobre 2020 con D.M. n.9274822), a seguito della sottoscrizione che vedeva la ASP, ente capofila, in partenariato con l’Ente Parco Nazionale del Gargano, il dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Foggia ed i quattro comuni di San Nicandro Garganico, Apricena, Lesina e Poggio Imperiale.
«L’inserimento dei territori di proprietà della ‘Asp Zaccagnino’, ma rientranti nel perimetro del meraviglioso ‘Parco Nazionale del Gargano’ proiettano il Gargano in un contesto nazionale e internazionale che contempla forme di turismo compatibili con il rispetto della diversità e della sostenibilità ambientale, tema tanto caro sia agli ambientalisti che agli imprenditori agricoli e turistici. Grande risultato di squadra che è solo un punto di partenza verso traguardi ancora più prestigiosi», ha detto Patrizia Lusi.
Un lungo lavoro di grande utilità in quanto la presenza nel registro nazionale è la corsia preferenziale per arrivare a intercettare programmi di organizzazioni internazionali quali l’UNESCO e la FAO e ottenere il riconoscimento di patrimonio agricolo mondiale, come auspica, il presidente del Parco del Gargano, Pasquale Pazienza: «Siamo grati all’impegno profuso dalla ‘ASP Zaccagnino’ e dalla Presidente Patrizia Lusi e siamo convinti che i partenariati interistituzionali siano lo strumento migliore per creare una rete propositiva e collaborativa in grado di intercettare nuove opportunità e fondi, investire nella progettazione e incidere nelle politiche di programmazione europea per sostenere l’affermazione del potenziale ancora inespresso in termini di cultura, agricoltura, produzione zootecnica e attrattività nei mercati e nell’immaginario turistico di questi territori.».
L’obiettivo di questo percorso, su aree coltivate a uso agricolo, forestale e pastorale, che mostrano caratteristiche di tradizionalità o interesse storico e paesaggistico su cui insistono elementi di identità e cultura propri di un patrimonio immateriale da custodire, preservare e valorizzare, è, contestualmente, quello di certificare la provenienza dei prodotti e mettere in campo il sostegno agli agricoltori che usano pratiche agricole tradizionali ed ecosostenibili puntando sulla produzione di alimenti di qualità.