Avviato un tavolo di confronto con Regione Puglia e RFI dopo che il WWF aveva fatto presente al Ministro che la tratta è da anni colpevolmente sottoutilizzata a causa della decisione di Trenitalia, avallata dalla Regione Puglia, di sostituire, per nove mesi all’anno, le 6 corse estive di Trenitalia con 12 corse in autobus gestiti dalla SITA, con tempi di percorrenza del 70% più lunghi rispetto al treno. Un servizio inadeguato, che favorisce l’uso dell’auto privata sulla pericolosa Strada Statale 89.
di Redazione —
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha risposto alle sollecitazioni del WWF Foggia sulla paventata dismissione della linea ferroviaria Foggia-Manfredonia che gli aveva posto direttamente la questione prima a voce a Trani, in occasione di un intervento del Ministro ai ‘Dialoghi di Trani’, poi, attraverso una nota scritta con cui gli ha illustrato più nel dettaglio la questione.
«Signor Ministro, noi riteniamo che la dismissione della tratta sia in netto contrasto con le linee di indirizzo del Governo per la transizione energetica, da Lei ben evidenziate nel corso del suo intervento a Trani, che puntano al trasporto ferroviario e all’affrancamento dalle fonti fossili. Per questo chiediamo l’autorevole intervento del Suo ministero per scongiurare la dismissione della linea e puntare finalmente alla sua valorizzazione, consentendo ai cittadini della Capitanata di avere un servizio di trasporto pubblico adeguato alle moderne esigenze di efficienza e sostenibilità ambientale», l’appello del WWF, a cui, il Ministro, con una nota scritta, ha risposto di aver dato mandato alla Direzione generale del Ministero di avviare con urgenza un tavolo di confronto con la Regione Puglia e RFI S.p.A. «affinché possa essere individuata definitivamente la migliore soluzione trasportistica, che dovrà comunque essere coerente con le esigenze di mobilità dei cittadini della Capitanata.».
Nella risposta, il Ministro Giovannini, confermava al WWF Foggia, che il persistere di alcune criticità, non solo di natura normativa, non hanno consentito di avviare con la dovuta celerità l’intervento originario di potenziamento della tratta, finanziato con delibera CIPE del 2016, che contemplava la penetrazione urbana nella città di Manfredonia con caratteristiche tramviarie e con l’introduzione della tecnologia “Tram-Treno” e che per questo la Regione Puglia ha chiesto di riprogrammare le risorse stanziate per realizzare il collegamento con autobus a metano tramite il sistema BRT, Bus Rapid Transit, sottolineando che «Tuttavia anche tale ipotesi non è esente da problemi realizzativi, su cui RFI S.p.A. ha espresso alcune perplessità.». Da qui l’impegno del Ministro ad avviare il tavolo di confronto per sciogliere i nodi e decidere una volta per tutte sul destino della linea.
Il WWF Foggia esprime «vivo apprezzamento per l’iniziativa del Ministro e attende fiducioso di conoscere i prossimi sviluppi, tenuto conto dell’importanza della tratta per il sistema trasportistico della Capitanata. Infatti, Foggia e Manfredonia sono la prima e la terza città della Capitanata, con una popolazione complessiva di oltre 200.000 abitanti, ma con un bacino di utenza ben superiore se si considera che Manfredonia è la porta di accesso meridionale all’area del Gargano e del suo Parco nazionale.».
Il WWF aveva fatto presente al Ministro che la tratta è da anni colpevolmente sottoutilizzata a causa della decisione di Trenitalia, avallata dalla Regione Puglia, di sostituire per nove mesi all’anno le sei corse ferroviarie giornaliere dei mesi estivi con altrettante corse automobilistiche, ricevendo però in pagamento dalla Regione la tariffa prevista per il treno, prassi purtroppo confermata dal nuovo contratto di servizio 2018-2032.
Ogni giorno, alle 6 corse estive di Trenitalia si sostituiscono 12 corse con autobus gestite dalla SITA, con tempi di percorrenza del 70% più lunghi rispetto al treno e con appena 600 posti complessivi disponibili, corrispondenti a 3-4 corse con il treno. Un servizio, in definitiva, inadeguato al bacino di utenza servito che, di fatto, favorisce l’uso dell’auto privata, con tutte le conseguenze sul volume di traffico e sulla pericolosità della Strada Statale 89.
Viceversa, con l’ammodernamento della Foggia-Manfredonia e lo spostamento del servizio di trasporto dalla gomma al ferro, si potranno anche potenziare i collegamenti interni in un’ottica turistica, ridistribuendo sul Gargano l’attuale chilometraggio delle corse automobilistiche sulla Foggia-Manfredonia e dando un senso all’esistenza dell’attuale stazione fantasma di Manfredonia Ovest, costruita qualche anno fa con fondi comunitari proprio come nodo di scambio tra treno e autobus. In una visione di sistema, la rete dei servizi automobilistici all’interno del Gargano potrebbe collegarsi alla rete sentieristica del Parco Nazionale del Gargano prevedendo delle specifiche fermate all’inizio dei percorsi escursionistici.
«Purtroppo, la presenza della ferrovia si scontra con interessi ostili legati al mattone e l’eliminazione dei binari consentirebbe di valorizzare economicamente i suoli ferroviari all’interno della città di Manfredonia e vicini al mare, rendendoli potenzialmente suscettibili di edificazione», conclude il WWF.