BUONGIORNO: «Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi UILA Nazionale in molti, troppi, casi per operai e impiegati del settore agricolo e alimentare, le retribuzioni nette verranno ridotte fino a 200 € al mese con conseguente aumento della imposizione fiscale. Risulta evidente dalle simulazioni effettuate che, se la riforma dovesse entrare in vigore senza subire sostanziali modifiche, l’Assegno Unico non riuscirà a compensare la perdita di tutte le agevolazioni attualmente in essere.».
di Redazione —
«I lavoratori dipendenti pagheranno, ancora una volta, sulla propria pelle quella che viene venduta come una riforma, ma che si dovrebbe chiamare col suo nome: una ingiustizia. Oltre un milione e mezzo di famiglie con i figli a carico con età superiore ai 21 anni perderanno le detrazioni fiscali. Attualmente a queste famiglie vengono distribuiti 1,1 miliardi di euro di detrazioni fiscali, sotto forma di sconto sull’Irpef che, per effetto della riforma, verranno totalmente azzerati.
Per il comparto agroalimentare sono a dir poco preoccupanti le conseguenze della nuova riforma relativa all’AU, Assegno Unico universale, prevista dalla legge delega n. 46/2021 che sostituirà, a partire dal 1° gennaio 2022, l’ANF, Assegno al Nucleo Familiare e tutte le detrazioni fiscali e agevolazioni in essere per i figli a carico.
A differenza del regime attualmente in vigore, legato al reddito familiare, l’Assegno Unico sarà calcolato in base all’ISEE.
Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi UILA Nazionale in molti, troppi, casi per operai e impiegati del settore agricolo e alimentare, le retribuzioni nette verranno ridotte fino a 200 € al mese con conseguente aumento della imposizione fiscale. Risulta evidente dalle simulazioni effettuate che, se la riforma dovesse entrare in vigore senza subire sostanziali modifiche, l’Assegno Unico non riuscirà a compensare la perdita di tutte le agevolazioni attualmente in essere.
Come UILA Puglia siamo preoccupati soprattutto per l’approccio verso una riforma che, nelle dichiarazioni veniva rappresentata come una manovra volta a garantire equità sociale, di genere e generazionale.
Così com’è stato elaborato l’impianto tradisce le promesse e gli impegni assunti. Una legge di stabilità che aumenta la tassazione a carico del lavoro dipendente, che non aiuta i precari e finanche aggrava la loro situazione, che non supporta i giovani disoccupati, le donne con occupazione discontinua o i lavoratori espulsi a tarda età non è qualcosa che si può accettare.
La nostra posizione è chiara: questa ingiustizia epocale VA SOLO CANCELLATA!», è il commento di Pietro Buongiorno, Segretario Generale UILA Puglia, alla manovra del Governo, focalizzando l’attenzione sulle conseguenze per i lavoratori agricoli.