FEDERCONSUMATORI: «Rispetto a marzo 2021 la farina costa il 38% in più, la pasta integrale aumenta del 33%, il pane rincara dell’11%… È caro pane e non solo… In una fase delicata come quella che il Paese sta attraversando è fondamentale mettere in campo ogni azione di monitoraggio e sanzione, affinché il mercato non sia viziato da intollerabili fenomeni speculativi, che andrebbero ad aggravare ulteriormente i già forti rincari in atto, con forti danni alle famiglie e all’intero sistema produttivo.».
di Redazione —
«Caro pane, e non solo. Oggi un chilo di farina costa il 38% in più rispetto a marzo, quando già c’erano tensioni sui prezzi, e supera 1 €. Sulla pasta integrale pesano rincari del 33%. Il pane segnala un rincaro dell’11% sul prezzo al chilo, che sfiora i 4 €. Anche i prezzi della pasta vanno su, anche se un po’ meno: rincari del 5% su un chilo di penne o di spaghetti, che costano in media 1,72 €», è la denuncia di che sottolinea il rincaro generalizzato sui prodotti alimentari, spinto sia dall’aumento delle materie prima sia dai rincari energetici.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha confrontato i prezzi di alcuni prodotti alimentari tra ottobre 2021 e marzo di quest’anno, periodo in cui già si registravano alcune tensioni sui costi delle materie prime, rilevando che oggi, col peso degli aumenti dei costi delle materie prime agricole, +22% per il frumento, +79% per l’avena e con l’aumento dei prezzi delle farine, denunciato da giorni «i rincari che ne emergono sul versante dei prezzi al consumo sono notevoli (mediamente del +15%) e sforano la soglia del 30% nel caso della farina, del pane in cassetta e della pasta integrale.». Il pane costa oggi, in media, 3,86 € al chilo, per quello in cassetta servono 1,59 €, con un aumento pari al 33%, come pure, incara la pasta e la pizza, per un chilo di pasta integrale servono in media 2,90 € e per una margherita servono 7,50 €.
Di qualche giorno fa l’allarme di Fiesa Assopanificatori Confesercenti sull’incredibile rincaro delle farine, che ha raggiunto picchi dell’81%. La tendenza ai rincari delle farine è preoccupante anche in vista delle prossime feste di Natale, che si stagliano all’orizzonte col timore di un rincaro sui prodotti di panificazione, dal pane al panettone. Assopanificatori ha chiesto l’apertura di un’indagine parlamentare conoscitiva sull’andamento dei prezzi delle farine e delle materie prime, comprese quelle energetiche amministrate.
«Non possiamo che sottoscrivere tale appello, per fare chiarezza sugli aumenti e scongiurare l’ipotesi che questi diventino una ghiotta occasione di speculazione», aggiunge Federconsumatori, che ha inviato una segnalazione all’Antitrust, perché verifichi l’eventuale ipotesi di un cartello sui prezzi dei prodotti alimentari e al Parlamento l’invito ad avviare un’indagine sugli aumenti dei carburanti, metano e gpl, sottolineando: «In una fase delicata come quella che il Paese sta attraversando è fondamentale mettere in campo ogni azione di monitoraggio e sanzione affinché il mercato non sia viziato da intollerabili fenomeni speculativi, che andrebbero ad aggravare ulteriormente i già forti rincari in atto, con forti danni alle famiglie e all’intero sistema produttivo.».