Domenica 24 ottobre, alle ore 12,30, si terrà la cerimonia d’intitolazione di Largo mons. Cesare Bonicelli, già Vescovo della Diocesi di San Severo dal 19 ottobre 1991 sino al mese di gennaio 1997, alla presenza del Sindaco e di mons. Giovanni Checchinato, Vescovo della Diocesi.
di Redazione —
Nel XXX anniversario del ministero episcopale di Mons. Silvio Cesare Bonicelli nella Diocesi di San Severo (19.10.1991 – 19.10-2021), l’Amministrazione Comunale delibera di intitolare l’area verde, al Presule bergamasco, scomparso a Bergamo il 6 marzo 2009, ubicata a Nord dell’abitato di San Severo nel P.E.E.P.B. tra la Via Togliatti e la Via Guido Dorso, collocata all’interno di un parcheggio adibito a servizio di attività commerciali e produttive.
La richiesta di intitolazione era stata presentata da Francesco Lozupone, in rappresentanza del Comitato per la denominazione di una strada cittadina a Mons. Cesare Bonicelli, il prelato, nato a Bergamo il 31 marzo 1932, ordinato Vescovo di San Severo il 19 ottobre 1991 nel Palasport della Città di San Severo.
Mons. Bonicelli, laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano e in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana, ha svolto il servizio di leva con i gradi di Ufficiale nel Corpo degli Alpini. Entrato successivamente nel Seminario di Bergamo, è stato ordinato presbitero della medesima Diocesi, nella quale ha svolto diversi ruoli di rilievo, sino a diventare, dopo esserne stato Cancelliere, Parroco della centralissima parrocchia di S. Lucia.
Mons. Bonicelli, prima di iniziare il ministero episcopale a San Severo, è stato assistente nazionale degli Scouts, nominato dalla CEI, Conferenza Episcopale Italiana, fu tra i fondatori del Centro Orientamenti Pastorali, nonchè, collaboratore del card. Carlo Maria Martini, per il piano pastorale dell’Arcidiocesi di Milano.
L’arrivo di Mons. Cesare Bonicelli a San Severo ha portato una grande ventata di novità: diversi giovani sacerdoti vengono invogliati a proseguire gli studi, inizia il movimento dei parroci, una diversa organizzazione della Curia e una programmazione pastorale, con un impegno personale del Vescovo a formare i formatori. Viene riorganizzata la catechesi, implementata l’attenzione al mondo della cultura con l’attivazione del Centro Culturale Diocesano, creato il centro Sichem, per mettere in rete, in una sorta di collaborazione sinergica tutti gli uffici diocesani.
L’educare alla legalità caratterizza l’azione sociale del Vescovo in un epoca di profondi cambiamenti. Unitamente a Mafalda d’Errico, morta in concetto di santità, apre la Diocesi sanseverese alle missioni, così, per via della guerra civile scoppiata in Burundi, si concretizzatasi quella a Benin.
Per recuperare l’esperienza salesiana viene costituito nei medesimi locali l’Epicentro giovanile, e allo stesso tempo vengono ampliate le attività della Caritas, con l’aiuto, dell’allora direttore, don Salvatore Camillo.
La malattia non condizionò i progetti del Vescovo, non più realizzati a motivo della sua promozione alla sede di Parma, quali il Congresso catechistico Diocesano e il Sinodo.
Restano nella memoria di tutti le sue memorabili visite pastorali, la prima completata e la seconda interrotta per il trasferimento, nonchè, le tante celebrazioni, le lettere pastorali ed il suo motto: “nec videar dum sim”, cioè, “non per apparire, ma per essere”.
Nel gennaio del 1997 prende possesso della sede di Parma, dove fu allo stesso modo amato e, 12 anni fa, nel 2009, è salito al cielo con fama di santità.
Per tutte queste ragioni l’Amministrazione Comunale gli dedica uno spazio pubblico a perpetuo ricordo e gratitudine per il servizio reso alla nostra Città e a tutta la Diocesi.