I bambini, che, in media, in tutto il Mondo, hanno trascorso sei mesi totali chiusi in casa a causa dei diversi ‘confinamenti’, o come preferisce qualcuno, ‘lockdown’, sono diventati vittima di ansia, stress, nei casi più gravi di depressione e autolesionismo.
di Redazione —
Ancora non messa del tutto da parte la grande sfida in cui è ed è stata impegnata la sanità, che se ne apre una che riguarda i bambini e la loro salute mentale, che, a causa dei lunghi periodi di chiusura in casa, dovuti ai vari confinamenti, per chi preferisce lockdown, sono diventati vittima di ansia e stress, nei casi più gravi di depressione e autolesionismo.
Alcune stime dicono che, dall’inizio della pandemia, i bambini di tutto il Mondo hanno trascorso in media sei mesi totali a casa, situazione, questa, che ha causato uno stress, capace di portare ad ansia, depressione, aumento dei disturbi del sonno e, comunque, si fa sentire e si è fatto sentire, per quasi otto bambini su dieci.
L’allarme, ripreso in occasione della celebrazione della Giornata mondiale della salute mentale dello scorso 10 ottobre 2021, è stato lanciato nei giorni scorsi da Save the Children, che ha puntato i riflettori sull’aumento di sentimenti negativi fra i più piccoli, attraverso un sondaggio, del settembre 2020, fatto su oltre 13.000, rivelando come, per l’83% dei minori «sono cresciuti i livelli di depressione, ansia e autolesionismo a causa della pandemia e dei ripetuti lockdown».
Le chiusure prolungate per Covid hanno un forte impatto sulla salute mentale dei bambini a livello mondiale, perché sono state molto lunghe, come sottolinea, Save the Children: «Secondo una nuova analisi basata sui dati dell’Oxford Covid-19 Government Response Tracker, dall’inizio della pandemia i bambini di tutto il mondo hanno trascorso in media circa sei mesi totali in casa a causa dei lockdown. Per molti di loro la situazione è ulteriormente peggiorata dopo la terza e la quarta ondata del virus, altri lockdown e la chiusura delle scuole per oltre 18 mesi in alcuni Paesi.».
I bambini, dopo i confinamenti, diversi da Paese a Paese, in molti è stato davvero lungo, in Europa si parla di mesi, con una media mondiale di sei mesi, mostrano malinconia e problemi di alimentazione e sonno, nonché, incertezza, nervosismo ed insicurezza.
Save the Children riferisce che in Italia «un’indagine condotta tra i genitori di figli minori per verificare l’impatto della prima ondata di Covid-19 ha mostrato come il 72% dei genitori giudicava i propri figli più nervosi, più tristi, più incerti, più insicuri; il 77% affermava che si sentivano soli e che avevano avuto, nel 70% dei casi, un incremento dei disturbi del sonno iniziati, per circa il 12%, con dei tic che non c’erano prima della pandemia.».
I confinamenti hanno portato stress ai bambini, tanto che, i minori chiusi in casa risultano essere più a rischio di solitudine, di disturbi, di maltrattamenti e non hanno accesso ai servizi di salute mentale e alle attività all’aria aperta, bloccate per un lunghissimo tempo. Questo ha portato alla denuncia Save the Chidren: «In alcuni casi, lo stress prolungato, l’incertezza e l’isolamento sociale possono portare ad ansia, aggressività, introversione o persino depressione e autolesionismo. Ecco perché esortiamo tutti i governi a includere la salute mentale e il supporto psicosociale per bambini e adolescenti nel servizio sanitario nazionale.».
L’associazione mette a disposizione l’Officina del Benessere, una piattaforma multimediale online che raccoglie consigli utili, pillole video di esperti su aspetti specifici, schede per attività educative e psicosociali, con l’obiettivo di sviluppare e migliorare le capacità di osservazione e ascolto da parte degli adulti, promuovere le competenze sulla condivisione delle emozioni e dei vissuti dei ragazzi e a rafforzare le relazioni tra giovani coetanei.
Diversi studi stanno affrontando il tema della salute mentale dei bambini: pochi giorni fa, l’UNICEF, nello studio “La Condizione dell’infanzia nel mondo- Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani” riportava che in tutto il Mondo «più di 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato» e che nel 40% dei casi si tratta di ansia e depressione. Mentre, lo studio, “Bambini e lockdown, la parola ai genitori”, condotto nella primavera del 2020, dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche, che ha fatto il punto sulla salute dei bambini a un anno dal primo confinamento, ha rivelato la l’aumento di tristezza e malinconia e come le esperienze critiche, nelle quali si esprimono di più le difficoltà, siano l’alimentazione e il sonno.