Rimettiamo le persone al centro dello sviluppo del territorio, nessuno escluso, nemmeno gli anziani, ai quali siamo grati, per il passato che ci fanno rivivere e per l’avvenire presentato: è la loro presenza che dà senso ai luoghi, poiché ne sono l’unica vera testimonianza.
di Giovanni Pitingolo – Presidente Associazione ‘IoResto‘
Domenica 4 Luglio l’Associazione #IoResto si è recata a Casabona per conoscere la storia del medico, docente universitario e scienziato casabonese Prof. Giuseppe Tallarico (1880-1965) e per visitare, guidati dagli aneddoti del nipote 87enne Antonio Butera e dalla memoria storica di Giuseppe Tallarico, la sua residenza di Montagnapiana (una frazione facente parte del comune di Casabona, in provincia di Crotone, in Calabria NdR), che, circondata da uno splendido giardino botanico con alberature rare provenienti da ogni parte del Mondo, si affaccia, con un panorama mozzafiato, sulla splendida Valle del Vitravo.
Un uomo, uno scrittore, uno scienziato dalla mente “colorata”, grandissimo nell’amore per la sua terra, nelle passioni culturali e nelle intuizioni scientifiche, nonché ricercatore e medico di fiducia di personaggi illustri dell’epoca come il generale Armando Diaz, il compositore Igor’ Stravinskij, il pittore Pablo Picasso, il musicista Ruggero Leoncavallo, il direttore dei balletti russi Sergej Djagilev ed il premio nobel Guglielmo Marconi.
“Un biologo con le ali di poeta”, come venne definito dal filosofo Giovanni Gentile, che ha dato grande lustro alla sua terra di origine, amata al punto di abbandonare la brillante carriera di medico all’estero per ritirarsi a vivere con la famiglia nella tenuta di Montagnapiana a Casabona, dedicandosi completamente alle ricerche sulla sperimentazione agricola per contrastare l’aridità del suolo, con scoperte biologiche, agrarie e zootecniche che si riveleranno cruciali per il rilancio e la modernizzazione dell’agricoltura, senza dimenticare la solidarietà concreta e l’impegno generoso dimostrato dallo scienziato a favore delle popolazioni calabresi, in particolare del crotonese, colpite dall’alluvione del 1951.
“Sono le persone a fare i luoghi, le prime ed irrinunciabili risorse da cui ripartire per attivare idee e progetti”. Ecco perché #IoResto ha deciso di occuparsi dei piccoli borghi con la sua “Scuola per Restare”, inclusiva ed accessibile a chiunque abbia voglia di parteciparvi, per riscoprire, attraverso le persone, quei territori straordinari, qualificati “piccoli”, ma in realtà custodi di un immenso patrimonio naturale, d’arte, cultura e tradizioni che rappresentano fattori strategici ed innovativi per una politica di sviluppo sostenibile.
Rimettiamo le persone al centro dello sviluppo del territorio, nessuno escluso, nemmeno gli anziani, ai quali siamo grati, per il passato che ci fanno rivivere e per l’avvenire presentato: è la loro presenza che dà senso ai luoghi, poiché ne sono l’unica vera testimonianza.
“Proteggiamole con lo scudo della nostra presenza, per esercitare l’immaginazione di futuri possibili”.