Il Codacons stima l’11% in più per una villeggiatura di dieci giorni, quasi 100 € in più a persona, rincari dell’estate e delle vacanze 2021, che troveremo sui listini di bar, ristoranti e stabilimenti balneari, nonchè, sugli spostamenti in auto e in aereo.
di Piero Mastroiorio —
Con prezzi al rialzo per compensare la frequenza contingentata del pubblico, o le perdite delle chiusure sarà un’estate di rincari figli della pandemia, che ha modificato le politiche tariffarie, che registra un fatto molto singolare: annullare la prenotazione di un soggiorno rimborsabile costa di più. Non solo, i viaggi in auto scontano il caro benzina, quelli in aereo vedono tariffe base invariate, ma sono cresciuti i costi di tutti gli altri servizi connessi ai voli, tanto che, anche, l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, vuole vederci chiaro: «Sono pervenuti all’ENAC, infatti, reclami e segnalazioni da parte di passeggeri che hanno lamentato recenti disservizi da parte di compagnie aeree low cost in ordine, in particolare, alla procedura di assegnazione dei posti sull’aeromobile che non consentono ai genitori di sedersi accanto ai propri figli minori, né ai familiari di stare accanto a persone disabili e a ridotta mobilità, se non dietro pagamento di una tariffa aggiuntiva, a volte superiore al costo del biglietto aereo.». ENAC, ha deciso di avviare un’attività per verificare se queste pratiche commerciali vengono effettivamente applicate e garantire la tutela del passeggero: «la pratica tariffaria aggressiva dei vettori in questione rischia di compromettere con una offerta non adeguata ed elusiva dei diritti dei passeggeri.».
Sull’estate degli aumenti pesano, anche, i ritocchi al rialzo del listino prezzi sulle spiagge, per gli affitti di ombrelloni e lettini, e al bar per colazione e caffè.
A mettere insieme tutto questi rialzi di questa “calda” estate italiana ci ha pensato un’indagine del Codacons che fa rilevare come una villeggiatura estiva di 10 giorni costerà l’11% in più rispetto allo scorso anno, quasi 100 € in più a persona, come spiega la stessa Associazione di consumatori: «Dagli spostamenti in auto, treno o aereo, ai soggiorni presso strutture ricettive, passando per l’affitto di ombrelloni, sdraio e lettini e alle consumazioni presso bar e ristoranti, tutto questa estata costa di più. Con le riaperture gli esercizi al pubblico, i lidi, gli hotel, hanno modificato le proprie politiche tariffarie, applicando rincari tesi a compensare le perdite degli ultimi mesi, i maggiori costi di sanificazione e messa in sicurezza dei locali, e il contingentamento delle presenze che, di fatto, riduce i ricavi. La spesa pro-capite per una villeggiatura estiva di 10 giorni costerà in media l’11% in più, passando, considerando la spesa per spostamenti, soggiorni, servizi vari, pasti e consumazioni, da 898 € del 2020 a 996 € del 2021, con un incremento pari a +98 € a persona.».
Riguardo ai rincari sui viaggi, il Codacons sottolinea: «Chi si sposta in auto dovrà mettere in conto una maggiore spesa del 16% rispetto al 2020 per il rifornimento a causa dei rincari di benzina e gasolio, che portano un pieno a costare oggi oltre 11 € in più rispetto allo scorso anno. Non hanno subito aumenti le tariffe dei treni ma la riduzione della capienza a bordo porta a limitare sconti, offerte e promozioni solitamente rivolti ai passeggeri. Particolare è il caso degli aerei, dove si arriva a costi record soprattutto per gli extra costi. Le tariffe base degli aerei sono rimaste invariate, ma sono cresciuti i costi di tutti gli altri servizi connessi ai voli, come il trasporto dei bagagli (anche a mano), la scelta del posto a sedere, le polizze assicurative, la possibilità di cambiare o cancellare la prenotazione, ecc. Extra-costi applicati sia dalle low-cost che dalle compagnie tradizionali e che, sommati, arrivano a costare più del doppio rispetto al prezzo del volo.».
Per quanto riguarda il rialzo delle tariffe di hotel e strutture ricettive, il Codacons denuncia aumenti medi del 5% per l’affitto giornaliero di ombrelloni, lettini e sdraio, con punte, anche, del +40%: «Hotel, B&B, resort e case vacanza con il Covid hanno modificato sensibilmente le proprie politiche tariffarie: non solo rincari per i costi del pernotto, ma chi intende soggiornare in una struttura rimborsabile in caso di cancellazione del viaggio, deve mettere in conto una maggiore spesa fino al +100% rispetto alla stessa soluzione “non rimborsabile”, con conseguente aggravio dei costi di una villeggiatura. Al bar sulla spiaggia ma a caro prezzo. Fare colazione, o mangiare al ristorante, costa in media tra il +5% e il +10% rispetto allo scorso anno. Con le ultime riaperture bar e ristoranti hanno rivisto al rialzo i listini al pubblico per caffè, gelati, bevande e in genere i menu, dagli antipasti al dolce, passando per pizza e fritti.».