L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il provvedimento per chiedere il “bonus acqua potabile”, uno sconto del 50% sulle spese sostenute da chi compra sistemi utili a migliorare l’acqua del rubinetto, ottenibile da persone fisiche, soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, nonché, enti non commerciali, compresi quelli del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
di Redazione —
Pronte le regole per chiedere il bonus acqua potabile, il credito d’imposta previsto dalla Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020) per chi acquista sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa o in azienda e ridurre quindi il consumo di contenitori di plastica, che fa ottenere lo sconto del 50% coprendo le spese sostenute fra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per comprare e installare sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica alimentare, sistemi volti a migliorare la qualità dell’acqua erogata dagli acquedotti.
Possono godere del beneficio le persone fisiche, i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Il credito d’imposta è pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 1.000 € di spesa per ciascun immobile per le persone fisiche e di 5.000 € per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. Tuttavia, poiché c’è un tetto di spesa di 5.000.000 di € l’anno, l’Agenzia calcolerà la percentuale rapportando questo importo all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante da tutte le comunicazioni presentate e valide.
Come fare per avere il bonus acqua potabile?
«L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va fatto con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti», spiega l’Agenzia delle Entrate. In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del provvedimento delle Entrate sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale che attesta la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto che chiede il credito.
Le spese che possono fruire del bonus vanno comunicate all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello in cui il costo è stato sostenuto. Quindi, la prima finestra utile per chiedere il bonus acqua potabile è quella di febbraio 2022, per comunicare le somme pagate nel corso del 2021. Va inviato il modello approvato con il Provvedimento delle Entrate tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia. Dopodiché, il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.