SLG-CUB POSTE: «…la scrivente ravvede una tendenza aziendale all’introduzione di mezzi che sembrano frutto più di improvvisazione che di consapevole e ponderata valutazione cognitiva, tenuto conto del loro utilizzo effettivo, cioè dei carichi realmente trasportabili, anche non omogenei, introdotti nei portapacchi, in rapporto alla velocità sostenibile e alle manovre affrontabili, rispetto all’inclinazione viaria, alle irregolarità del manto stradale, all’interferenza del vento, e alla conseguente incidenza su equilibrio e stabilità dei veicoli.».
di Redazione —
«Cosa non ci si inventerebbe, pur ridurre ancora il personale di #Posteitaliane, già ridotto ben oltre l’osso (mancano 90.000 unità). E, così, nel minestrone dei mezzi di trasporto forniti ai portalettere dall’azienda, negli ultimi anni, ecco che ora arriva anche il jumbo dei carretti a rotelle, per muscolosi pedalatori, capaci di scalare ogni vetta (quando si scaricherà la batteria). Tuttavia, in questo ennesimo escamotage speculativo, SLG-CUB Poste ha ravvisato che il gigantesco cassone posto dietro la schiena del ciclista postale, pare messo apposta per spaccargli la spina dorsale, nel malaugurato caso di un tamponamento su strada», motivo per il quale la sigla sindacale SLG-CUB Poste ha inviato a Poste Italiane e ai ministeri competenti una segnalazione della situazione chiedendo la sospensione del “quadriciclo“, per le verifiche e le modifiche necessarie a salvaguardare la salute dei portalettere, in cui, tra l’altro, è stato chiesto di verificare anche la sicurezza dei molteplici tipi di “tricicli” attualmente in dotazione, in merito alla loro stabilità effettiva, nelle condizioni di uso reale e non solo teorico, nel cui testo, a firma di Giovanni Pulvirenti, rappresentante nazionale di SLG-CUB Poste, che pubblichiamo integralmente, si legge: «In questi giorni, Poste Italiane ha informato sulla prossima sperimentazione, che si terrà a Verona, per tre mesi, a riguardo dell’ennesimo nuovo mezzo di trasporto sperimentato, stavolta un “quadriciclo” a pedalata assistita “CARGO E-BIKE «MODELLO SUM X»”, con portata massima di 250 Kg (oltre il conducente) e 100 km di autonomia.
Oltre alla consolidata abitudine di Poste Italiane di non mostrare attenzione a elementi di comfort basilari, ma che lo sono anche di sicurezza, in pratica, perché incidono sui livelli di difficoltà, distrazione e stanchezza, per esempio, non prevedendo mai un tettuccio che ripari il lavoratore dalla pioggia, ciò che risalta, tra i vari elementi critici del “quadriciclo” in questione, è la presenza di un grosso “cassone” posteriore (come da immagine a lato pubblicata su nota CUB Poste, fornita, come si legge nella stesa da “immagine diffusa da Poste Italiane sul quadriciclo in argomento” NdR), posizionato in modo che, in caso di tamponamento subìto, espone il portalettere al rischio di subire un trauma a livello del rachide.
Vi è da rilevare, inoltre, che Poste Italiane, negli ultimi anni, ha dotato i “portalettere” di svariati tipi di veicoli, generando un “minestrone” di mezzi diversi, dalle molteplici fogge, con auto, moto e cicli, endotermici ed elettrici, allo scopo pratico di aumentare sempre più il carico postale per singolo portalettere. Tra questi vi sono anche le diverse tipologie di “tricicli”, con due ruote posteriori appaiate e un grande contenitore a queste sovrapposto, le cui dimensioni paiono abnormi, per carichi sempre maggiori.
In tutto ciò, la scrivente ravvede una tendenza aziendale all’introduzione di mezzi che sembrano frutto più di improvvisazione che di consapevole e ponderata valutazione cognitiva, tenuto conto del loro utilizzo effettivo, cioè dei carichi realmente trasportabili, anche non omogenei, introdotti nei portapacchi, in rapporto alla velocità sostenibile e alle manovre affrontabili, rispetto all’inclinazione viaria, alle irregolarità del manto stradale, all’interferenza del vento, e alla conseguente incidenza su equilibrio e stabilità dei veicoli.
Dunque, visto che i portalettere sono sempre più gravati dall’intensità crescente della loro attività professionale, e negli anni hanno pagato un grave tributo, tra morti e feriti, pur nell’uso di auto e motomezzi, la scrivente chiede che Poste Italiane abbia doverosamente la massima attenzione nel fornire loro mezzi sicuri e senza basi di rischio.
Pertanto, comunicandoVi quanto sopra, la scrivente Vi chiede di intervenire per verificare la sicurezza, in condizione di utilizzo reale, delle diverse tipologie di “tricicli” in dotazione tra i portalettere e, in particolare, di sospendere la sperimentazione dei “quadricicli” “CARGO E-BIKE «MODELLO SUM X»” ovvero di conseguire le opportune modifiche preventive sugli stessi, a tutela concreta della salute dei lavoratori portalettere.».