di Redazione —
Sono in molti gli studenti e le studentesse della nostra Regione ad essere rientrati tra i banchi di scuola a seguito di mesi di lontananza dai luoghi della formazione, mentre altri hanno preferito continuare in DDI. Con la circostanza l’Unione degli Studenti Puglia, attraverso una nota a firma del Coordinatore, Stefano Mariano, fa sapere: «abbiamo ritenuto necessario lanciare un’inchiesta per raccogliere le problematiche rilevate tanto nel rientro quanto nella prosecuzione dei percorsi a distanza.
Da mesi ci pervengono da tutta la Puglia denunce e segnalazioni rispetto alle condizioni disastrose, materiali ma anche in tema di diritti, rispetto all’andamento delle lezioni a distanza.
Gli studenti lamentano di essere stanchi e affaticati a causa della pessima gestione di questa forma di didattica emergenziale, ma allo stesso modo esiste la preoccupazione di non poter aver assicurato un rientro davvero in sicurezza.
C’è la necessità di lavorare sodo per programmare al meglio la graduale ripartenza delle scuole superiori pugliesi, affinché avvenga in sicurezza e senza commettere errori già visti. Allo stesso tempo consapevoli del fatto che sarà molto difficile rientrare al 100% in presenza almeno fino al termine di quest’anno scolastico c’è la necessità di garantire qualità e dignità anche ai percorsi in DDI regolamentandone il funzionamento ma riconoscendone la dimensione emergenziale.
Abbiamo ritenuto necessario e fondamentale raccogliere tutte le voci e le problematiche che ci sono state segnalate attraverso un’inchiesta diffusa su tutto il territorio regionale e a cui tutti gli studenti pugliesi possono rispondere.
Attraverso un confronto attivo con l’Assessore Leo, con la Regione tutta e con l’USR vogliamo poter contribuire in quanto studenti e studentesse della Puglia al garantire una didattica che non escluda nessuno e che guardi in prospettiva: oltre a programmare la ripartenza, è necessario un grande lavoro di coprogrammazione per ripensare la scuola pugliese a partire dagli investimenti del Next Generation EU e vogliamo essere realmente protagonisti di questi processi insieme alle altre parti sociali.».