Le associazioni dei consumatori commentano i dati sui prezzi dei carburanti pubblicati e sono tutti d’accordo sul fatto che, a far lievitare i costi, siano IVA ed ACCISE, tasse che pesano per circa il 63,8%, cioè, circa 1,016 €/l.
di Redazione —
Stando ai dati settimanali del Ministero per lo Sviluppo Economico, anche questa settimana c’è un aumento per i carburanti, tanto che, oggi, un litro di benzina acquistato presso i distributori italiani costa 1,593 €/l di cui ben 1,016 € se ne va in tasse a causa del peso di Iva e accise sui carburanti, come denuncia ASSOUTENTI, commentando il nuovo record raggiunto dalla benzina verde, sottolineando, attraverso le parole del suo Presidente, Furio Truzzi, che: «Il costo dei carburanti al netto delle tasse risulta più basso in Italia di 3,5 centesimi rispetto alla media europea. Iva e accise, che oggi pesano per il 63,8% sulla benzina e per il 60,5% sul gasolio, fanno impennare i listini alla pompa, al punto che su ogni litro di verde gli italiani pagano oltre 1 € di tasse.». Quindi l’associazione chiede al Governo Draghi di intervenire sulla tassazione che vige sui carburanti in Italia, come precisa lo stesso presidente Tuzzi: «Con i listini di benzina e gasolio ai livelli odierni, gli italiani devono affrontare una stangata complessiva da 6.600.000.000 di € solo per i maggiori costi di rifornimento. Conto a cui occorrerà aggiungere gli effetti negativi su inflazione, industria, bollette ed energia.».
«Ennesimo rialzo per i carburanti. Un record che non si registrava da oltre un anno, per la benzina dalla rilevazione del 13 gennaio 2020. Dall’inizio dell’anno un pieno da 50 litri è aumentato di 7,58 € per la benzina e di 6,68 € per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 10,5% e del 10,1%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 182 € all’anno per la benzina e 160 € per il gasolio. In un anno, dalla rilevazione del 18 maggio 2020, quando la benzina era pari a 1.357 €/l e il gasolio a 1.247 €/l, un pieno da 50 litri è aumentato di 11,82 € per la benzina e di 10,26 € per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, dell’11,82% e del 10,26%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 284 € all’anno per la benzina e a 246 € per il gasolio», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori.
«Un vero e proprio allarme prezzi che si ripercuote sulle tasche delle famiglie non solo per i rifornimenti di carburante, ma anche attraverso i listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti», spiega il CODACONS, che attraverso il suo Presidente, Carlo Rienzi, denuncia: «Rispetto al 2020, oggi una famiglia media paga 273 € in più all’anno per i rifornimenti di carburante, a causa della corsa senza freni dei listini di benzina e gasolio alla pompa. A tali effetti diretti vanno aggiunti quelli indiretti, ossia le ripercussioni del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati, sull’industria e sui beni energetici, con una vera e propria stangata che rischia di abbattersi sulle tasche delle famiglie italiane.».