BLASI: «La gravità della dispersione data dalla pandemia, riguarda notevolmente tutti gli ambienti di apprendimento e ci sta portando non solo alla limitazione delle interazioni sociali ma all’utilizzo massivo dello strumento elettronico in cui l’utilizzo può avere dei riflessi importanti sulla scrittura.».
di Redazione –
Continua ancora domani, 4 maggio 2021, il percorso formativo organizzato, dall’Associazione pedagogisti di Puglia e Basilicata, in provincia di Foggia, rivolto agli alunni e insegnanti delle primarie con un argomento importante come la dispersione scolastica.
Nel corso dell’incontro, che si svolgerà su piattaforma gsuite, la dott.ssa Katia Blasi, pedagogista, interverrà sulla grafologia giudiziaria ed età evolutiva, parlerà di come la dispersione scolastica già prima della pandemia aveva un trend del 13% e che in questi numeri rientravano solo determinate categorie di studenti cioè quelle “svantaggiati” sul piano sociale.
La dottoressa Blasi da studi fatti nell’ultimo anno afferma che «la gravità della dispersione data dalla pandemia, riguarda notevolmente tutti gli ambienti di apprendimento e ci sta portando non solo alla limitazione delle interazioni sociali ma all’utilizzo massivo dello strumento elettronico in cui l’utilizzo può avere dei riflessi importanti sulla scrittura.
La dispersione scolastica allo stato attuale non riguarda il ministero di viale Trastevere in quanto i numeri sono di poco superiore alla media nazionale, quindi rientranti nel monitoraggio normale, ma gli effetti sociali del prolungamento della didattica a distanza che ha causato l’aumento delle diseguaglianze educative, pertanto, solo l’aumento e il rafforzamento delle comunità educanti, con alleanze educative, tra scuola, famiglie e Istituzioni locali, può far rinascere la popolazione scolastica.».
La Blasi nel suo intervento rafforzerà un concetto motivazionale importante ai docenti e sarà sul progresso dell’insegnamento a distanza, che servirà «per trasmettere e aprire una breccia motivazionale di impegno di studio nei ragazzi, proprio come disse Papa Giovanni Paolo II “Se qualcuno mi avesse detto che un giorno sarei diventato Papa, avrei studiato con più impegno.».