I disegnatori più importanti sono i bambini: permettono con i loro disegni di capire cosa stanno provando nel loro animo, scoprendo, per esempio, se sono socievoli, sicuri di loro stessi o se hanno fiducia negli altri.
di Gianluca Rocco Adamuccio
Oggi 27 aprile ricorre la 59° Giornata Mondiale del disegno, alcuni la conoscono anche come giorno del disegnatore o giorno del disegnatore grafico. La giornata è stata istituita a Londra nel 1962 dal Consiglio Internazionale delle Associazioni di Disegno Grafico (Ico-D), un’associazione mondiale per i disegnatori professionisti, la ricorrenza rappresenta un’importante occasione per promuovere il valore della comunicazione attraverso il disegno e dare risalto a un’attività che più delle volte si associa solo ai bambini.
L’uomo ha sempre comunicato attraverso il disegno tanto che le prime forme di disegno risalgono alle pitture rupestri dei cacciatori-artisti, in Europa le testimonianze più antiche vengono dalla caverna in Spagna dalla Cueva de lo Castillos più precisamente in Cantabria presso la località Puente Viesgo, le pitture sono state datate nel 40.800 a. C. e sono quindi le più antiche in assoluto, probabilmente di poco più giovani degli artefatti paleolitici scoperti nelle grotte del Baden-Württemberg.
I disegni inoltre si possono dividere sostanzialmente in tre tipi di “forme”: disegni preparatori dove l’artista schizza di getto quello che vuole ideare, disegni esecutivi successivi a quelli preparatori che sono opere interamente costruite col colore senza supporto grafico e i disegni integrati all’opera d’arte che sono il momento iniziale della creazione dell’opera stessa.
Nel corso degli anni i disegni hanno avuto bisogno anche di basi varie di materiale dove rimanere impressi tanto che alcuni dei disegni sono arrivati fino ai nostri giorni e dimostrando così quanto fosse importante il ruolo del disegno fin dai tempi antichi, ma altresì il disegnatore è anche colui, che, in mente, ha un immagine ben chiara e definita, è colui, che, ha l’intuizione di dare vitalità al disegno, è colui, che, esprime quello che ha dentro, cioè le emozioni.
Ecco perché i disegnatori più importanti sono i bambini: permettono con i loro disegni di capire cosa stanno provando nel loro animo, scoprendo, per esempio, se sono socievoli, sicuri di loro stessi o se hanno fiducia negli altri. Osservando il disegno si nota che occupa l’intero foglio e tende a concentrarsi nella zona destra.
Nel mentre continuiamo a disegnare, ricordiamo una frase di Vincent Van Gogh: «Cos’è disegnare? Come ci si arriva? È l’atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può.».