«Il costo dei servizi è aumento per incapacità politica, per mala gestione degli anni scorsi, che ha visto lievitare ogni voce di spesa, senza che i servizi siano migliorati, ma addirittura peggiorati. Invece di tagliare le spese superflue, si chiedono ulteriori soldi ai cittadini residenti che nel frattempo sono diminuiti e dovranno pagare per tutti i buchi di spesa causati da loro stessi.».
di Redazione —
«Dopo 20 anni Miglio e la sua maggioranza aumentano l’IRPEF e lo fanno nel periodo più grave di crisi economica.
È sconcertante la disinvoltura con cui avveniva l’approvazione in consiglio.
Le giustificazioni ridicole!
Difatti già in sede di bilancio di previsione dell’anno scorso, la maggioranza aveva anticipato l’aumento IRPEF per via dei costi dei servizi aumentati per colpa loro.
Durante la discussione, invece, si è cercato maldestramente di dare la colpa alla pandemia.
Falso!
La verità è che il costo dei servizi è aumento per incapacità politica, per mala gestione degli anni scorsi, che ha visto lievitare ogni voce di spesa, senza che i servizi siano migliorati, ma addirittura peggiorati.
Ebbene di tutta risposta, invece di tagliare le spese superflue, si chiedono ulteriori soldi ai cittadini residenti che nel frattempo sono diminuiti e dovranno pagare per tutti i buchi di spesa causati da loro stessi.
Appare evidente che, pure un bambino potrebbe amministrare un comune, alzando tasse, senza fare politiche virtuose.
Il gesto politico di aumentare la tassazione la dice lunga su come sia irresponsabile questa amministrazione, oltreché, superficiale e sciatta, buona solo a favorire sempre i soliti noti negli affidamenti e incarichi che arrivano a spese stratosferiche.
Dunque nessun taglio di spese, ma solo prelievi dalle tasche dei cittadini.
Servono 350.000 €, per ora. Siamo sono all’inizio», dicono i in una nota congiunta i Consiglieri comunali, Rosa Caposiena, Marianna Bocola, Rosario Di Scioscio, Giuseppe Manzaro e Matteo Priore, a proposito dell’aumento dell’IRPEF, in un momento non felice per l’economia cittadina e della sua ridicola giustificazione, ma ormai classica, colpa della pandemia e non della loro incapacità a governare la città di San Severo (Fg).