SINDACATI: «Occorre aggiornare i protocolli di sicurezza, mai puntualmente applicati e fermi all’estate del 2020, attivare un’efficace azione di tracciamento, potenziare i trasporti, luogo dove si corrono i rischi maggiori di contagio e, soprattutto, consentire che le scuole, non siano costrette a seguire le discutibili decisioni delle Regioni, fin qui dimostratesi ampiamente non all’altezza, possano auto organizzarsi, per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza.».
di Redazione —
«La decisione di tornare a lavorare in presenza, a partire dal 26 aprile, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, pur essendo un obiettivo condiviso, è stata assunta, come comunicato dal Presidente del Consiglio Draghi nella sua conferenza stampa – basandosi su un calcolo di “rischio ragionato” che non basta a dare tranquillità e garanzie al personale e agli alunni, le cui condizioni relativamente al distanziamento sono rimaste immutate, nonostante le varianti del virus.
Allora la domanda da porsi è: “Quali misure di sicurezza in più sono state nel frattempo approntate visto che in tutte zone di rischio, comprese arancione e gialla, debbono permanere tutte le precauzioni anticovid per scongiurare la diffusione del contagio?”
È dunque necessario – ed è bene che le autorità preposte, tutte, riflettano attentamente sul da farsi – che in questi giorni che ci separano dalla effettiva generale apertura del 26 aprile vengano messi in atto provvedimenti adeguati. Ciò, perché la pandemia non ha cessato di manifestare i suoi effetti dannosi, per la salute e la vita delle persone.
Occorre a tal fine anzitutto aggiornare i protocolli di sicurezza, peraltro mai puntualmente applicati, che sono fermi all’estate del 2020; poi occorre attivare un’efficace azione di tracciamento, potenziare i trasporti (che sono il luogo dove le persone che frequentano la scuola corrono i rischi maggiori di contagio) e, soprattutto, occorre consentire che le scuole – supportate dagli uffici scolastici regionali, e non più costrette a seguire le discutibili decisioni delle Regioni, fin qui dimostratesi ampiamente non all’altezza – possano auto organizzarsi circa gli orari di ingresso e di uscita, la durata delle lezioni e quant’altro occorra per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza.
Infine, è indispensabile, non appena esaurite le attuali priorità vaccinali stabilite dal Governo, riprendere subito e portare rapidamente a termine la vaccinazione del personale scolastico», scrivono in un documento congiunto, dello scorso 17 aprile 2021, i sindacati di categoria Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, chiedono al governo, misure adeguate di sicurezza per il ritorno in classe per tutti a partire dal 26 aprile.