Nonostante le rassicurazioni del Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, sull’accoglimento delle istanze dei lavoratori agricoli, la ‘UILA-UIL’ scrive ai parlamentari pugliesi, affinché si adoperino a sostegno delle proposte formulate dei Sindacati a tutela del comparto bracciantile. In assenza di risposte concrete VENERDÌ 30 APRILE, i lavoratori del comparto, attueranno uno SCIOPERO NAZIONALE DI 8 ORE.
di Redazione —
Nella nota, a firma di Pietro Buongiorno, Segretario Generale UILA Puglia,: si legge: «Abbiamo manifestato lo scorso 31 marzo a Roma a Palazzo Madama e sabato 10 aprile 2021, dinanzi a tutte le Prefetture con una delegazione di lavoratori per rappresentare le ragioni dei lavoratori agricoli, essenziali in tutte le fasi della pandemia, ma dimenticati dal Governo.
Se non arriveranno risposte concrete VENERDÌ 30 APRILE le Segreterie Nazionali hanno proclamato lo SCIOPERO NAZIONALE DI 8 ORE DELLA CATEGORIA.
Come ben sapete il lavoro agricolo dipendente nella nostra regione sta vivendo un periodo di contrazione del numero degli addetti che perdura ormai da anni, crisi aggravata prima dagli effetti della batteriosi dovuta al diffondersi della ‘Xylella Fastidiosa’ e dopo del Covid-19, ma anche dalle numerose calamità atmosferiche che continuano ad abbattersi sulla ns regione che non costituiscono più fatti episodici.
Per tracciare un quadro della situazione si fa menzione del dato aggiornato alla pubblicazione degli elenchi anagrafici dell’INPS: il numero di braccianti occupati nella nostra regione nel 2020 sono stati 166.968, nel 2019 erano 171.287: una discrasia di 4319 addetti in meno in 12 mesi, ovvero -2,5%. Sono questi i numeri che, accompagnati da una media di giornate lavorate che non si schioda dalle 90 all’anno, rappresentano il trend occupazionale del comparto. Nello specifico, oggi, andrebbero attenzionati i dati che provengono dalle province di Foggia e Brindisi che, rispetto al 2019, PERDONO 55.000 giornate la prima e 11.000 la seconda. Una menzione a parte andrebbe, invece, fatta per Lecce che, anche quest’anno, registra una contrazione di giornate lavorate, perdendone 11.619. Per il ‘Salento’ queste cifre vanno, tuttavia, inquadrate in un arco temporale ben più ampio, per far capire bene gli effetti che la ‘Xylella’ ha prodotto nell’area: tra il 2016 e il 2020 sono state perse ben 258.091 giornate di lavoro e quasi 4.000 braccianti.
Purtroppo, i dati non sono più clementi anche se si analizza il quadro pugliese. Nel 2016 in agricoltura erano occupati 186.349 lavoratori: in 4 anni siamo scesi a 166.968, quasi 20.000 (19.381 a voler essere precisi). Ogni anno, in media, ne perdiamo 4-5 mila! Un quadro aggravato dalle conseguenze prodotte dalle restrizioni imposte per il contenimento del Covid-19. Gli effetti della pandemia stanno, infatti, ricadendo su tutta la filiera agricola: non solo sulle aziende, ma anche sui lavoratori agricoli. Il Governo ha giustamente previsto aiuti e sgravi per sostenere la imprese, dimenticandosi però dei lavoratori.
Con queste proposte chiediamo, quindi, di riequilibrare le posizioni all’interno della filiera, al fine di sostenere i lavoratori agricoli che necessitano di risposte concrete per fronteggiare la crisi contingente. I lavoratori agricoli si sentono messi da parte, nonostante siano stati indispensabili in piena pandemia per assicurare la continuità degli approvvigionamenti di derrate alimentari. Pertanto la UILA UIL congiuntamente a FAI CISL e FLAI CGIL rivendica alcune misure indispensabili a tutelare lavoratrici e lavoratori, quali il riconoscimento per l’anno 2020 delle stesse giornate di lavoro del 2019 ai fini previdenziali ed assistenziali; l’introduzione del bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza; la tutela dei lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali la ‘Xylella’; il riconoscimento di una cassa integrazione stabile per i pescatori. Inoltre, nella piattaforma rivendicativa, ha, unitariamente a FAI CISL e FLAI CGIL, posto quali punti essenziali anche la richiesta di riconoscere la clausola sulla condizionalità sociale nella PAC, Politica Agricola Comune, affinché i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali. La UILA ha, inoltre, evidenziato la contrarietà al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura con gravi ricadute su tutele e diritti dei lavoratori. All’uopo, per la ragioni qui rappresentate ci appelliamo al Vostro senso di responsabilità affinché sosteniate le nostre proposte affinché arrivino le risposte che auspichiamo. Crediamo che ci si trovi di fronte ad una battaglia di equità e di dignità che va combattuta tutti insieme, per non lasciare indietro nessuno.».