DE LEONARDIS: «L’insediamento FPT di Foggia rappresenta, da oltre 40 anni, un’eccellenza e prima della trattativa tra CNH e FAW era al centro di un progetto di sviluppo e rilancio, con la prevista produzione di un nuovo motore e la piena occupazione degli attuali assunti, tutti, a tempo indeterminato. Pretendiamo quindi chiarezza sull’immediato futuro e sulle strategie dell’attuale proprietà. La Regione Puglia non può e non deve limitarsi ad assistere passivamente a quanto sta accadendo.».
di Redazione —
«Presenteremo in Consiglio regionale una mozione per scongiurare che in Puglia si possa verificare una replica del caso Arcelor Mittal, uno stabilimento, l’ex ILVA, di fondamentale importanza nel comparto siderurgico europeo svenduto a un’azienda concorrente che non ha rispettato il piano industriale presentato e mantenuto nessuno degli impegni presi con il Governo nazionale”, ha sottolineato Giannicola De Leonardis, vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, nel suo intervento al web meeting, che ha concluso, sottolineando: «L’insediamento FPT industrial di Foggia rappresenta da oltre 40 anni un’eccellenza e prima della trattativa tra CNH e FAW era al centro di un progetto di sviluppo e rilancio, con la prevista produzione di un nuovo motore e la piena occupazione degli attuali assunti, tutti, con contratto a tempo indeterminato. Pretendiamo quindi chiarezza sull’immediato futuro e sulle strategie dell’attuale proprietà, e la Regione Puglia non può e non deve limitarsi ad assistere passivamente a quanto sta accadendo.».
«Ringraziamo il sen. Adolfo Urso, attuale responsabile nazionale del Dipartimento Impresa di ‘Fratelli d’Italia’, per l’impegno profuso, nel sensibilizzare il parlamento e l’opinione pubblica, sui rischi legati alla trattativa, confermata dalla multinazionale CNH, controllata dalla EXOR della famiglia Agnelli, alla possibile cessione degli stabilimenti IVECO e FPT Industrial alla cinese FAW.
Il web meeting ‘Iveco, no Cina!’, cui hanno partecipato autorevoli esponenti di ‘Fratelli d’Italia’ e delegati sindacali legati ai territori interessati, ha ribadito la strategicità dell’asset per il nostro Paese, perché automotive e difesa non possono essere considerati solo meri strumenti per vantaggiose operazioni finanziarie o legate alla necessità di sbarchi in altri mercati finora marginali, e il legame e il radicamento pluridecennale dei 5 stabilimenti italiani con i bacini di riferimento non può essere archiviato senza considerare e valutare le conseguenze di un ridimensionamento o un disimpegno per le rispettive comunità», sostengono, in una nota, gli onorevoli Raffaele Fitto e Marcello Gemmato, rispettivamente europarlamentare e deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, che si dicono «particolarmente preoccupati per i riflessi dell’operazione anche in Puglia. Per questo sosteniamo pienamente la richiesta di apertura di un tavolo nazionale, data la mancata risposta del governo all’interrogazione presentata il 26 gennaio scorso, e l’utilizzo di strumenti come il ‘golden power’, il ‘recovery fund’ e ‘Cassa depositi e prestiti’, per mantenere il controllo italiano su un tessuto industriale così delicato e importante.».