SPLENDIDO: «La domanda di registrazione del “POMODORO PELATO DI NAPOLI” reca un’identificazione geografica non corretta, tenuto conto che il 90% della produzione nazionale del pomodoro pelato avviene nella provincia di Foggia.».
di Redazione —
«Non possiamo permettere che i produttori foggiani subiscano un danno così evidente. L’Art. 6 del disciplinare di produzione recita che “tra i fattori essenziali che distinguono il “Pomodoro Pelato di Napoli” dagli altri, un ruolo fondamentale è assunto dal Know-how aziendale, tipico dell’area di produzione, dove è possibile trovare maestranze abili e altamente specializzate”. Oltre al danno, la beffa perché, lo stesso articolo 6 aggiunge che “proprio per le sue caratteristiche fisiche e organolettiche, la materia prima utilizzata per la produzione ha un prezzo maggiore rispetto alle altre varietà”.
Senza considerare che la domanda di registrazione del “Pomodoro Pelato di Napoli” reca un’identificazione geografica non corretta, tenuto conto che il 90% della produzione nazionale del pomodoro pelato avviene nella provincia di Foggia. Occorre tutelare con forza le aziende del nostro territorio ed evitare il conferimento del IGP!», afferma Joseph Splendido, consigliere regionale di Lega Puglia, dopo che il suo gruppo di appartenenza, composto dai consiglieriDavide Bellomo, Giacomo Conserva e Gianfranco De Blasi, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha valutato positivamente la domanda di registrazione dell’IGP “Pomodoro Pelato di Napoli”, ha presentano una mozione e impegnano la Giunta ad attivarsi nelle forme di legge per proporre un’opposizione documentata al fine di impedire l’illegittimo utilizzo del marchio IGP, così come richiesto dal Comitato promotore, evidenziando la mancata osservanza delle condizioni sancite dall’Unione Europea, nonché, a porre in essere, con urgenza, tutti i comportamenti utili e necessari a evitare il conferimento del titolo IGP salvaguardando il territorio della Provincia di Foggia, che, ancora una volta, verrebbe penalizzato, creando, così, un danno anche all’intero territorio regionale.