D’ORIA: «Riscopriremo luoghi poco noti, come la chiesa di San Nicola dei Greci, risalente al X secolo, e valorizzeremo zone e monumenti abbandonati, tra cui figura senz’altro il Castello edificato tra l’884 e l’896 dal gastaldo Adalfiero I. Daremo vita a percorsi condivisi di crescita e approfondimento, “passeggiate” didattiche, allestimento di mostre.».
di Redazione —
«Archeoclub d’Italia c’è, apre sedi ed in città importanti come Avellino. Spesso ci sono sentieri, musei, luoghi importanti anche dal punto di vista storico o addirittura si aprono sentieri, musei e siti senza magari raccontarli, descriverli, farli conoscere in modo costante. Noi di ‘Archeoclub d’Italia’ vogliamo invece far vedere, narrare, descrivere, perché la nostra missione è la valorizzazione della cultura italiana nel mondo. In queste ore apriamo la sede ad Avellino.
L’Italia è la quarta potenza mondiale nel settore del turismo e sarà pronta a mantenere i livelli prima del Covid con prospettive di crescita, magari non immediate ma saremo la patria del Turismo Sostenibile. Ed allora dobbiamo ricominciare anche dalla parte interna del nostro Paese», ha detto Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, commentando anche la notizia riguardante l’ultima scoperta archeologica a Pompei e l’apertura della sede Archeoclub d’Italia ad Avellino., che ha visto eleggere la dott.ssa Ilenia D’Oria, esperta in filologia classica, ricercatrice, docente presso il Convitto Nazionale del capoluogo irpino, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Avellino.
“Riscopriamo il valore della cultura. In una società divenuta schiava del tempo e che talora non osa più chiedersi il senso di sé, un’associazione culturale si configura come un “microcosmo” in grado di opporre una tenace resistenza al tempo. Riscoprire l’anima della memoria storica e collettiva significa, tra l’altro, aiutare le giovani generazioni a riflettere sul valore della storia stessa e delle sue istanze formative, e offrire loro la possibilità di stabilire un contatto profondo con la propria interiorità.
L’Archeoclub di Avellino nasce dalla motivazione e dalla spinta emotiva di un gruppo di giovani docenti che hanno scelto di intraprendere un viaggio nell’ “oltretempo” per riportare alla luce il passato e far emergere il valore di una memoria costruita e sollecitata dall’ascolto e dal senso di appartenenza. Un’associazione come l’Archeoclub può rappresentare, infatti, un contesto formativo complementare di educazione alla vita, in cui abbracciare un’esperienza profonda di interazione culturale e costruire un ponte dialogico fra la dimensione dell’io e quella del noi.
A tal fine, la sede locale di Avellino intende proporre iniziative volte alla riscoperta di luoghi poco noti, come la chiesa di San Nicola dei Greci, risalente al X secolo, alla valorizzazione di zone e monumenti abbandonati, tra cui figura senz’altro il Castello edificato tra l’884 e l’896 dal gastaldo Adalfiero I, nonché percorsi condivisi di crescita e approfondimento, “passeggiate” didattiche, allestimento di mostre, presentazioni di libri e momenti di riflessione che possano alimentare la curiosità e la dimensione dell’attitudine indagatrice di quanti vorranno avvicinarsi a questo nuovo contesto culturale. Ogni azione dell’uomo, infatti, lascia il segno; la memoria restituisce al passato la propria voce interiore e un orizzonte di senso, e ci ricorda che dentro ognuno di noi scorre e scorrerà per sempre un eterno battito di umanità. Siamo pronti per accompagnare l’Italia lungo la salita della ripartenza”, ha affermato Ilenia D’Oria, Presidente Archeoclub d’Italia di Avellino.