di Redazione —

«In questi giorni è in discussione alla Regione Puglia, l’individuazione dei siti per l’insediamento di (ulteriori!) pale eoliche gigantesche, di accozzaglie di pannelli di fotovoltaico e di agrivoltaico. In aggiunta al mare di impianti esistenti  e a quelli autorizzati in continuazione.
Consiglieri regionali, ma anche altri politici ed amministratori di varie province, esclusi quelli della nostra (!), hanno già alzato la voce gridando, a tutti i venti, “NON NELLE NOSTRE PROVINCE”.
Il Salento, la Valle d’Itria, Castel del Monte e i territori della Murgia, non si potrebbero toccare perché mete turistiche e con paesaggi di una bellezza unica. E ci mancherebbe !

E la Capitanata? Figlia di un dio minore! Dimenticata. Abusata. Trasformata nella prostituta d’Italia. Ancora oggi. Dopo 1650 torri eoliche e migliaia di ettari di specchi neri!

I Consiglieri regionali nostrani, ma anche parlamentari ed europarlamentari, da anni, sono sordi a tutti i richiami dei cittadini di Capitanata a difesa di paesaggi meravigliosi, colline e valli della nostra provincia che non hanno nulla da invidiare alla Valle d’Itria.

Sembra che abbiano perso il dono della parola e non è dato sapere se tutto ciò sia dovuto alla vergogna per aver lasciato deturpare, fino a ieri, i nostri paesaggi o per quello che avverrà domani nella nostra martoriata provincia, al solo scopo di rimpinguare le tasche dei lobbisti con la pseudo programmazione regionale delle aree idonee e non idonee.

Ricordiamo, a chi fa finta di vivere in un Paese normale, che il territorio foggiano è stato abbondantemente massacrato, più di tutte le altre province pugliesi messe insieme. Abbiamo già dato oltre ogni ragionevole misura. E senza ottenere alcun beneficio per le popolazioni.  Ecco, costoro dovrebbero gridare a tutti i venti (e ai loro entourages politici) due paroline:

MO’   AVAST   !

Invitiamo, pertanto, tutti coloro che hanno preferito restare in colpevole silenzio, senza ascoltare il grido d’allarme che si levava da associazioni e comunità, a visitare Celle San Vito dove vi sono più pale eoliche che abitanti; o Troia, il Comune più brutalizzato d’Europa: circa 600 pale eoliche di ogni grandezza, oltre 1000 ettari, su 12.000, dei terreni più fertili e produttivi, tra realizzato e in via di autorizzazione, ricoperti da fotovoltaico. E così tutti gli altri Comuni della Daunia, di cui stanno rimanendo solo le briciole.

Magari a fare vista nelle segrete stanze della Provincia di Foggia, dove, come se non bastasse, si accumulano valanghe di progetti in iter autorizzativo. Progetti da decine di milioni di euro/anno ognuno, che la stessa Provincia continua ad approvare nel chiuso dei propri uffici e in spregio alle più elementari considerazioni di carattere cumulativo.

Intanto, anche il Governo Meloni, come quello Draghi, per non essere da meno continua a prendere a schiaffi la Puglia: il Consiglio dei Ministri del 25 novembre scorso in 20 minuti ha imposto manu militari  gli ennesimi  impianti (per la taglia di propria competenza).  Tanto Provincia, Regione e politici vari nemmeno balbettano!», scrivono in una lettera aperta inter-associativa Grazia Manna , attivista nella società civile, Vincenzo Cripezzi della sezione provinciale della LIPU di Foggia e Giuseppina Cutolo di Italia Nostra, riguardo la discussione in corso alla Regione Puglia, per l’individuazione dei siti utili all’insediamento di ulteriori pale eoliche, pannelli fotovoltaici e di agrivoltaico.

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