In un’epoca in cui i social media e i comunicati stampa dominano la scena politica, c’è un’amministrazione che ha davvero capito il gioco. Non importa se le azioni raccontate non siano mai state realizzate: l’importante è raccontarle come se fossero già state compiute, con roboanti dichiarazioni. Le promesse, si sa, sono come il vento: facili da fare e impossibili da mantenere, ma nel mondo della politica, l’importante è la forma, non la sostanza.
di Piero Mastroiorio —
Se pensavate che l’asilo fosse solo un posto dove i bambini giocano, si divertono e imparano a socializzare, è perché non avete mai messo piede San Severo dove la politica locale si appresta ad edificare, con i soldi del PNRR, l’Asilo della Discordia, un’istituzione che trasformerà l’educazione infantile in una versione preoccupante di “Guerra dei mondi“, stando a quanto scrive il Direttivo di San Severo Democratica, in un proprio comunicato stampa, relativo al fatto che l’amministrazione comunale sia rea di essersi attribuita l’intercettazione di fondi PNRR ottenuti dalla precedente amministrazione, per la costruzione di un secondo asilo nido: «L’amministrazione comunale ha annunciato di aver intercettato fondi PNRR per la costruzione di un secondo asilo nido. Siamo sorpresi e delusi dal fatto che l’attuale amministrazione stia rivendicando risultati altrui, specialmente dopo aver condotto una campagna elettorale all’insegna del cambiamento. Questo comportamento ci porta a credere che gli attuali amministratori non siano a conoscenza delle attività svolte dalla scorsa amministrazione o, peggio ancora, abbiano ingannato la cittadinanza con false promesse e allarmismi per puro spirito di arrivismo. È fondamentale informare la comunità senza menzogne e quindi non prendere in giro i cittadini, affinché si possa mantenere un dibattito pubblico onesto e costruttivo.».
Nel magico mondo della politica, dove i fatti a volte sembrano essere un optional, c’è un’amministrazione che ha fatto una vera e propria “rivoluzione” nel settore delle intercettazioni di PNRR, almeno secondo il dire della politica. L’asilo della discordia, potrebbe essere un bel titolo, per qualche like in più, peccato che, a parte il titolo accattivante, non ci siano vantaggi maggiori o minori se i soldi sono stati recuperati dagli uscenti o dagli entranti. Chi abbisogna di fatti concreti quando si ha buona pubblicità da diffondere?
Le parole sono potenti macigni, per colpire gli avversari, ma non aiutano i genitori che continuano a lottare per trovare un posto per i loro figli in strutture che hanno più di qualche anno sulle spalle. Certo, questi sono solo dettagli: basta ripetere il mantra dell’amministrazione e il miracolo dell’asilo è quasi realtà. Come nella miglior tradizione politica, quello che conta non è ciò che è stato fatto, ma come si è raccontato. Per il resto, i bambini possono continuare a sognare un asilo che, per ora, esiste solo nelle dichiarazioni.
In un’epoca in cui i social media e i comunicati stampa dominano la scena politica, c’è un’amministrazione che ha davvero capito il gioco. Non importa se le azioni raccontate non siano mai state realizzate: l’importante è raccontarle come se fossero già state compiute, con roboanti dichiarazioni.
Le promesse, si sa, sono come il vento: facili da fare e impossibili da mantenere, ma nel mondo della politica, l’importante è la forma, non la sostanza. Non è una questione di fatti, ma di immagine. “Se poi qualcuno si accorge che non è proprio tutta verità?” si chiedono(?!). “Semplice! Basta raccontarlo più volte, tante volte, finché la favola diventa realtà!“.
Insomma, mentre la nazione, la regione, la provincia e la città, continuano a muoversi con la solita lentezza burocratica, l’amministrazione si fa bella con le parole e, chissà, forse tra qualche anno avremo davvero il secondo asilo nido, forse, anche i problemi di traffico risolti, l’economia rilanciata ecc. ecc. Dopotutto, basta continuare a crederci, d’altronde, come sempre, la politica è un’arte: quella di creare qualcosa di “grande” senza che cambi nulla. Come se importasse a qualcuno sapere chi ha chiesto e chi ha ricevuto la vile moneta e se ancora non c’è un secondo asilo, beh, basta dire che abbiamo i soldi per farlo, per cui esiste e sperare, soprattutto, che qualcuno creda che siamo stati noi gli artefici e non altri.