di Redazione —

«In base alle ultime norme in ogni Regione, bisogna individuare le superfici e aree idonee all’accoglimento della costruzione ed esercizio degli impianti a fonti rinnovabili e delle infrastrutture connesse e quelle non idonee, oltre alle aree e superfici ordinari e quelle in cui è vietata l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra.

La nostra attenzione, resta alta e daremo il nostro contributo in sede di consultazione regionale, perché l’evoluzione geomorfologica del territorio negli ultimi anni è molto repentina e, spesso, sono necessari monitoraggi e studi specifici, per scongiurare ogni possibile effetto negativo.  Senza dubbio esiste la necessità di rendere la Puglia sostenibile sotto il profilo energetico, di perseguire il contrasto ai cambiamenti climatici, di conseguire la decarbonizzazione del sistema energetico e industriale regionale ma è anche importante ricordare che ogni territorio ha di base una geolitologia e una geomorfologia che, se non ben studiati e caratterizzati, possono creare problemi.
Relativamente ai geositi sono altresì riportati in numero limitato come strato informativo nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) che risulta ad oggi non aggiornato con il censimento regionale effettuato ai sensi della LR 33/2009.
In merito al PPTR occorre anche evidenziare che tanti tematismi non sono stati inseriti nelle aree da escludere come i ‘coni visivi’ che rappresentano un carattere distintivo e caratterizzante del paesaggio pugliese, mentre sarebbe auspicabile un maggior utilizzo del fotovoltaico come copertura degli immobili delle aree industriali, attualmente utilizzate solo in minima parte. 

Infine si sottolinea l’importanza anche dei sistemi geotermici a bassa entalpia, caratterizzati da una temperatura del serbatoio geotermico inferiore ai 90 °C. Tali sistemi possono essere utilizzati in gran parte del territorio pugliese, in quanto è possibile sfruttare il gradiente geotermico già al di sotto dei 15 metri di profondità dal piano campagna.
Pertanto, la geotermia a bassa entalpia risulta uno strumento vincente in quanto, oltre ad essere disponibile ovunque sulla superficie terrestre, è una forma di calore pulita, rinnovabile, sicura nel tempo ed ecocompatibile
», ha detto Giovanna Amedei, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, riguardo all’individuazione delle superfici e aree idonee all’accoglimento della costruzione ed esercizio degli impianti a fonti rinnovabili e delle infrastrutture connesse e quelle non idonee, oltre alle aree e superfici ordinari e quelle in cui è vietata l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra.

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