di Giuseppina De Nicola —

Il bullismo è una specifica forma di violenza sociale, fisica o psicologica messa in atto da una o più persone verso una o più persone. Tra le principali cause che favoriscono lo sviluppo di atteggiamenti tipici da bullo, abbiamo: atteggiamento emotivo dei genitori, ovvero carenza di cure ed affetto.

Un bambino che viene trascurato nel soddisfacimento dei suoi bisogni, sarà più tendente a sviluppare atteggiamenti aggressivi e ostili verso gli altri, quindi la figura materna è fondamentale sin dai primi anni di vita.
Altro fattore importante è lo stile educativo all’interno della famiglia, ovvero, non essere troppo permissivi nei confronti del minore e non usare la violenza sia verbale che fisica.
Chi subisce bullismo solitamente è un soggetto timido, introverso e insicuro, mostra difficoltà a reagire alle prevaricazioni, ha un’immagine negativa di sé ed ha difficoltà ad affermare se stesso nel gruppo dei pari, la vittima sentendosi presa di mira, può arrivare anche a sviluppare l’idea di sentirsi inadeguata, questo molte volte spinge la vittima a non denunciare gli atti di bullismo.
La scuola, in quanto, agenzia educativa, svolge un ruolo importante per contrastare il Bullismo con le sue attività didattiche, ovviamente, coinvolgendo la famiglia qualora ci fossero atteggiamenti violenti, quindi, scuola e famiglia sono fondamentali per uno sviluppo psicoeducativo per contrastare il fenomeno del bullismo.

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