PIEMONTESE: «Una tappa storica con cui proteggiamo una grande realtà industriale di livello europeo come ‘Acquedotto Pugliese’, il suo know how, gli investimenti che sta realizzando per rimodernare la rete idrica e fognaria più grande d’Europa e per tutelare il nostro mare potenziando i depuratori, il valore dell’acqua bene pubblico confermato da oltre 26 milioni di italiani nel referendum popolare del 2011.».
di Redazione —
La natura pubblica del bene acqua si rafforza con una gestione egualmente pubblica: la ultracentenaria storia sociale, economica e industriale legata alla gestione dell’acqua si conferma nel pieno controllo dei cittadini pugliesi attraverso la partecipazione, nel capitale di Acquedotto Pugliese, della Regione Puglia e di tutti i Comuni pugliesi, come sottolinea il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: «Oggi è una grande giornata, perché il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una legge che consentirà all’acqua pugliese di rimanere pubblica.
Due volte pubblica. Innanzitutto perché l’acqua è di tutti. Noi pugliesi che l’andiamo a prendere dall’altra parte delle montagne, in parte la paghiamo ai nostri fratelli della Campania e della Basilicata, siamo ovviamente grati per questo dono. Pubblica, perché distribuita da ‘Acquedotto Pugliese’, che sarà alleato dei comuni di tutta la Puglia. Quindi, acqua garantita a prezzi assolutamente bassi, tra i più bassi d’Italia, nonostante l’impiego dell’energia e degli impianti che servono per trasportarla qui in Puglia. Grazie a quei pugliesi straordinari, che, fondarono ‘Acquedotto Pugliese’, oltre un secolo fa. Grazie al Consiglio regionale della Puglia per avere votato questa legge e grazie, soprattutto, a tutti gli uomini e le donne di ‘Acquedotto Pugliese’ che ci hanno aiutato a scrivere questa pagina di storia.».
«Una tappa storica con cui proteggiamo una grande realtà industriale di livello europeo come ‘Acquedotto Pugliese’, il suo know how, gli investimenti che sta realizzando per rimodernare la rete idrica e fognaria più grande d’Europa e per tutelare il nostro mare potenziando i depuratori, il valore dell’acqua bene pubblico confermato da oltre 26 milioni di italiani nel referendum popolare del 2011», ha detto l’assessore regionale alla Risorse Idriche, Raffaele Piemontese, che ha guidato dai banchi del governo il denso dibattito che ha portato, nella mattina del 15 marzo 2024, all’approvazione della legge regionale “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio Idrico Integrato”.
Nell’esortare a completare il procedimento legislativo, Piemontese ha richiamato la necessità di «affrontare tempestivamente la situazione che si determinerà alla scadenza della concessione per legge della gestione del Servizio Idrico Integrato in capo ad Acquedotto Pugliese SpA, prevista per il 31 dicembre 2025 e ormai improcrastinabile. Una concessione che dura da oltre cento anni e rappresenta un unicum nel panorama nazionale, legato evidentemente alla scarsità atavica della risorsa “acqua” che da sempre affligge i territori e la popolazione pugliese. In particolare, l’articolato normativo proposto pone l’importante e condiviso tema della necessità della cessione ai Comuni di una parte delle azioni di AQP, attualmente detenute al 100% dalla Regione Puglia, per predisporre le condizioni affinché l’AIP possa scegliere la soluzione migliore nell’esclusivo interesse dei cittadini pugliesi, compresa quella dell’affidamento a società in house partecipata, appunto, dagli enti locali, preservando la totale natura pubblica della gestione dei sevizi idrici.».