BELLOMO: «Diabolicamente emblematico è il siparietto tra chi vuole far assumere persone a lui vicine per ottenere consenso elettorale e chi, esponente di spicco della mafia barese, fa capire a chiare lettere che i posti di lavoro devono andare ai soggetti indicati dal clan.».
di Redazione —
«Di fronte a una notizia così grave ogni parlamentare barese ha il dovere di essere preoccupato e di chiedere che venga fatta totale chiarezza. La mafia che ha il pieno controllo della più importante società pubblica del Comune di Bari, con una gestione che dispone delle assunzioni del personale e stipendia affiliati o fiancheggiatori, dovrebbe non solo indignare, ma portare a una pronta reazione di tutta la classe politica. Dispiace constatare, invece, che, nonostante i fatti emergano in maniera chiara e inequivocabile dagli atti processuali e un provvedimento di amministrazione giudiziaria notificato all’AMTAB, c’è chi a sinistra si ostina a negare l’evidenza.
Forse perché alcuni loro amministratori hanno fatto scelte che, oggi, appaiono imbarazzanti, forse perché hanno incontrato in campagna elettorale persone molto note alle Forze dell’Ordine, delle quali era difficile ignorare lo spessore criminale, o, forse, perché sta venendo fuori il marcio e le contraddizioni di un mondo che la lotta alla mafia ha saputo farla solo a parole.
In assenza di chi ha scelto di non esserci, toccherà soprattutto al centrodestra dare voce e sostegno alla gente perbene, che a Bari è la stragrande maggioranza e mettere in campo tutte le azioni che la legge prevede per estirpare il cancro di una malavita organizzata che si è sostituita, senza trovare ostacolo, ai rappresentanti delle istituzioni e ha imposto a una società partecipata del Comune le sue regole criminali.
Diabolicamente emblematico è il siparietto tra chi vuole far assumere persone a lui vicine per ottenere consenso elettorale e chi, esponente di spicco della mafia barese, fa capire a chiare lettere che i posti di lavoro devono andare ai soggetti indicati dal clan.
Una singolar tenzone, all’insegna dell’illegalità, dove non c’è spazio neppure per il minimo brandello di onestà», ha detto l’on. Davide Bellomo, deputato della Lega e componente della Commissione Giustizia della Camera, intervenendo alla conferenza stampa, tenutasi a Montecitorio, mercoledì 28 febbraio 2024.