L’ultimo Dossier della Polizia Postale rivela come sia in aumento il numero dei soggetti adulti arrestati, per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori. Persone ad alto livello di pericolosità, colti in flagranza di reato, detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico, con un’età inferiore ai 50 anni, che in maniera sistematica, sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità.
di Piero Mastroiorio —
Ricorre oggi, 5 maggio, la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, istituita con la legge n. 41 del 2009 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave fenomeno degli abusi sui minori, reati perseguiti dal Viminale, attraverso l’attività dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, specialità della Polizia di Stato, che persegue l’obiettivo di prevenire e contrastare la criminalità informatica in tutte le sue forme. Con l’obiettivo di arginare il fenomeno lotta all’abuso sessuale online, in danno di minori, diventa sempre più serrato nel cercare di porre un argine a fenomeni gravi quanto complessi.
La cooperazione, le operazioni, i consigli, gli arresti, gli abusi, i numeri sono stati raccolti in un Dossier realizzato dal Servizio polizia postale, “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”, che illustra, attraverso i dati elaborati, le dimensioni del fenomeno e descrive un sistema di tutela fatto di sinergie interistituzionali e attività multidisciplinari nelle quali la commistione dei saperi e degli impegni mira a costruire soluzioni possibili ed efficaci.
Il Dossier rivela come sia in aumento il numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori. Si tratta di soggetti ad alto livello di pericolosità: colti in flagranza di reato, detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità. Sono spesso uomini, con un’età inferiore ai 50 anni, che in maniera sistematica, sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità.
L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita, come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming. Sono le vittime più fragili e fiduciose verso gli altri, anche quando sconosciuti e sono quelle che hanno il rapporto più spontaneo e naturale con le nuove tecnologie, come la rete, che è, oggi, il luogo irrinunciabile del progresso e dello sviluppo delle società, ma è diventata, anche, strumento di amplificazione della minaccia all’infanzia e all’adolescenza. In questo scenario la protezione dei bambini e dei ragazzi da ogni forma di abuso sessuale è veramente efficace se si creano alleanze e si condivide la responsabilità di proteggerli sempre attraverso una cooperazione concreta tra istituzione dedicate e la costruzione di sinergie pubblico-privato.
In occasione della giornata che si celebra oggi l’Associazione onlus Pro Vita & Famiglia, per meglio affrontare tali sfide, ha dato vita, dal 2021, alla campagna “Piccole Vittime Invisibili – Tuteliamoli in rete“ contro la sessualizzazione dei minori sui media, fenomeno che fa registrare una presenza impressionante di immagini a contenuto sessuale nei media sia tradizionali che digitali, alcuni dei quali si riferiscono a “pornificazione” o “pedofilia corporativa”, per descrivere il fenomeno della sessualizzazione dell’infanzia, come spiega Francesca Romana Poleggi, del comitato direttivo di Pro Vita & Famiglia, sottolineando: «La nostra società ipersessualizzata sottovaluta questi crimini e promuove la sessualizzazione precoce dei minori, che li incentiva. Davanti alla Tv, perfino ai cartoni animati e soprattutto su internet, la salute psicofisica di bambini e ragazzi è in pericolo. Politica e istituzioni devono fare di più per proteggerli da adescamenti e abusi. Lo scorso marzo abbiamo accolto con favore la delibera di AGCOM sul ‘Parental Control’, ovvero l’implementazione di filtri e blocchi nei contratti per la fornitura di rete internet, ma è stato solo un primo passo ancora insufficiente e troppo lacunoso, i sistemi devono essere pre-attivati soltanto sulle offerte dedicate ai minori. Perché i minori siano davvero tutelati dai pericoli della Rete, da pedofilia e pedopornografia, occorre una vasta operazione culturale, è necessario sviluppare una nuova consapevolezza nell’utilizzo dei media, in particolare dei media digitali. Auspichiamo che Giornate come questa siano l’incentivo a fare di più. La protezione dei bambini non è più rimandabile, come da mesi chiediamo con la nostra campagna “Piccole vittime invisibili – Tuteliamoli in rete”.».