I dati resi noti dall’ISS, attraverso un report, rilasciato in occasione della ‘Giornata mondiale senza tabacco’, rivelano come in Italia ci siano circa 800.000 fumatori in più rispetto al 2019, pari al 24,2% della popolazione, come sia triplicato il consumo di sigarette a tabacco riscaldato, usate abitualmente o occasionalmente dal 3,3% della popolazione e come stiano cambiando le abitudini di alcuni fumatori.
di Piero Mastroiorio —
Non sono numeri positivi quelli del Report che diffonde l’ISS, Istituto superiore di Sanità, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, che ricade ogni anno il 31 maggio, relativi ai fumatori, che dopo un lungo periodo in diminuzione, erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica, nel triennio 2017-2019 registrava una costante diminuzione delle fumatrici, non confermata nel 2022, quest’anno appaiono in aumento per entrambi i sessi, tanto da risultare 800.000 in più rispetto al 2019, con un aumento del 2%. Quasi un italiano su quattro, il 24,2% della popolazione, è un fumatore. Una percentuale che non era stata più registrata dal 2006 e un aumento che riguarda sia uomini che donne. È aumentano anche il numero delle persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali e, come rivela l’ISS i fumatori di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato si sentono liberi di farlo anche in spazi pubblici, grazie ad una legislazione non ancora adeguata ai tempi.
Sono 12.400.000 i fumatori in Italia e rappresentano il 24,2% della popolazione, in prevalenza maschi con una d’età compresa tra i 25 e i 44 anni (42,9), mentre nella fascia d’età 45-64 anni si registra la prevalenza più alta tra le donne (24,5%), mentre tra gli over 65 anni ci sono le prevalenze più basse. Fra gli uomini, si legge nel Report, c’è anche la percentuale più alta di chi fuma più di 20 sigarette al giorno, 25,6% rispetto al 13,4% delle donne. Quasi la metà dei giovani fumatori nella fascia d’età 15-24 anni (49,8%) fuma meno di 9 sigarette al giorno, sebbene il 45,5% di essi consumi tra le 10 e le 19 sigarette/die. Gli ex fumatori sono il 14,9% della popolazione italiana e i non fumatori il 60,9%.
Secondo il Report in Italia si fumano in media 11,5 sigarette al giorno, con un consumo medio giornaliero di sigarette in diminuzione, ma nulla di importante: si tratta di 2 sigarette in meno nell’arco di 10 anni, contro il 20,4% di fumatori, uno su cinque, che consumano più di 20 sigarette al giorno.
Si fumano principalmente sigarette confezionate (84,9%) e sigarette fatte a mano (14,9%), sebbene queste percentuali siano in diminuzione rispetto a quanto registrato nel 2019 che dava il 90,2% consumare sigarette tradizionali ed il 18.3% quelle fatte a mano, che risultano essere, nel Report 2022, più diffuse tra i giovani di sesso maschile e residenti nelle regioni del Centro Italia.
Il report dell’ISS si sofferma anche sull’uso della sigaretta elettronica e dei nuovi prodotti a tabacco riscaldato. Fissando, in Italia, i fumatori abituali e occasionali di e-cig nel 2,4% della popolazione, circa 1.200.000 persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, questi nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento, erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019. L’81,9% di chi usa la sigaretta elettronica è un fumatore, dunque un consumatore duale, che fuma le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig, mentre il 2,8% dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono, invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali.
Le sigarette HTP, quelle a tabacco riscaldato, vengono utilizzate abitualmente o occasionalmente dal 3,3% della popolazione italiana, circa 1.700.000 persone, con un consumo triplicato, passato dall’ 1,1% del 2019 al 3,3% del 2022 e si lega a una percezione del rischio per la salute inferiore, tanto che la maggioranza dei fumatori, il 52,2%, pensa che le sigarette a tabacco riscaldato siano dannose al pari delle sigarette tradizionali, il 36,6% ritiene invece che lo siano meno, percezione più diffusa nel 2019, quando era il pensiero del 25,3% dei fumatori. Inoltre, il 38,8% della popolazione, il 48,4% dei fumatori, ritiene che questa tipologia di prodotti non portino al consumo di sigarette tradizionali, mentre il 26,1% degli italiani, il 37,2% dei fumatori, ritiene che l’esposizione passiva al consumo di sigarette a tabacco riscaldato non faccia male alla salute.
Dai dati dell’ISS, come si accennava, emerge anche che i fumatori tendono a usare e-cig e sigarette a tabacco riscaldato, anche, nei luoghi pubblici, dopo oltre 15 anni dall’entrata in vigore della legge antifumo «il rispetto del divieto di fumo nei luoghi chiusi è diventato un comportamento adottato nella maggior parte dei casi e in tutta Italia con un sostanziale rispetto della legge. Purtroppo, l’introduzione sul mercato di prodotti alternativi alla sigaretta tradizionale, e-cig e sigarette a tabacco riscaldato, nonché, una legislazione non ancora adeguata ai nuovi scenari del mercato di questi prodotti, stanno rimettendo in discussione l’educazione al comportamento rispettoso nei confronti dei non fumatori. Infatti, il 66,8% degli utilizzatori di e-cig, che erano il 62,6% nel 2019, ed, il 74,6% dei fumatori di sigarette a tabacco riscaldato, che erano il 62% nel 2019, si sentono liberi di usare questi prodotti nei luoghi pubblici, mezzi di trasporto pubblici, privati, locali, bar, ecc… Gli incrementi percentuali registrati nel 2022 degli utilizzatori di entrambe le tipologie di prodotti disposti a trasgredire i divieti di fumo, mandano un ulteriore chiaro segnale di allerta nei confronti di una legislazione ancora troppo fragile nei confronti dei prodotti diversi dalla sigaretta tradizionale.».